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Il 6 novembre del 1922 le acque di Boccadarno videro decollare per la prima volta una nuova creatura de- nominata da subito “barca volante”. Si trattava di un Dornier Wal, un vero gioiello della tecnica per l’epoca. Grazie alla costruzione interamente metallica (con un materiale allora innovativo, il duralluminio) quel velivolo metà natante e metà aeroplano, seppe imporsi in breve tempo in molti paesi. Marina di Pisa era stata scelta per la costruzione di questo nuovo idrovolante per le apprezzate capacità delle sue maestranze che già lavoravano su macchine similari, ma in legno, negli stabilimenti di Boccadarno che poi diventeranno la CMASA, Costruzioni Meccani- che Aeronautica S.A.. Fu il progettista stesso del Wal, l’ingegnere tedesco Claude Dornier a scegliere quella fabbrica toscana, poiché all’indomani della prima guerra mondiale non avrebbe potuto costruire aeroplani in Germania.
La scelta fu ripagata dalla qualità e dal successo del prodotto, che ben presto sarà venduto sia in versione civile che militare alle forze arma- te di moltissimi paesi.
A Marina di Pisa, un grande con- tributo al progetto e alla produzione fu dato dall’ingegnere torinese Guido Guidi che apporterà significative migliorie al Wal.
La struttura metallica e i caratteristici sponsons (galleggianti) ne fa- cevano una macchina capace di ammarare su ogni superficie d’acqua, dal fiume al lago, all’oceano. Il robusto Dornier Wal (che in te- desco significa “balena”) sarà un incomparabile protagonista non solo per l’industria aeronautica dell’epoca ma per la fortuna stessa del marchio Dornier. Infatti, per la sua efficacia e affidabilità divenne determinante per molte imprese ormai leggendarie di pionieri del volo come Antonio Locatelli, Ramon Franco, il tentativo di missione polare di Roald Amudsen, la traversata dell’Atlantico da parte di von Gronau e molti altri.
Questo mezzo fu uno dei primi ad aprire rotte atlantiche, sia passeggeri che postali. In Italia permise di servire rotte mediterranee, come la Brindisi – Atene – Istambul ope- rata dalla Aero Espresso Italiana. Ma il Dornier Wal è stato un pro-tagonista d’eccellenza nelle Indie Orientali, il famoso comprensorio di isole controllate allora dall’Olanda e che oggi sono l’Indonesia, poiché era il mezzo più idoneo a pattugliare, controlla- re, rifornire centinaia di isole.
Nel corso degli anni la fortunata “barca volante”, negli esemplari sia civili che militari fu costruita anche dalla Spagna, dall’Olanda, dal Giappone e altri, con diverse motorizzazioni, fra cui anche i motori Piaggio. Ma oggi di questa storica macchina non restano più esemplari, salvo il modello Plus Ultra custodito al museo di Lujan in Argentina; mentre a Friedrichshafen è stata recentemente ricostruita una replica in scala 1:1 del velivolo N-25 di Roald Amundsen da parte del Museo Dornier.
Sul Dornier Wal è stato scritto un pregevole volume da Michiel van der Mey (LoGisma 20164) a coro-namento di quarant’anni di studi e ricerche in tutto il mondo.
Il 27 ottobre alle 17:30 se ne parla al Ristorante Etoile del Porto di Pisa, grazie alla collaborazione dello Yacht Club di Pisa, Porto di Pisa e LoGisma editore