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Logge di Banchi è stata testimone venerdì 21 ottobre di una conferenza stampa durante la quale esponenti del coordinamento cittadino di Potere al Popolo! hanno illustrato le proposte per la “costruzione” di una lista comune, in vista del prossimo rinnovo del consiglio comunale di Pisa nel 2023. Una costruzione in congruente continuazione con l’esperienza vissuta tramite Unione Popolare alle elezioni politiche del 25 settembre scorso.
Una esperienza, quella appunto di Unione Popolare, che a Pisa ha aggregato Potere al Popolo! il Partito della Rifondazione Comunista e Una Città in Comune, che intervenne direttamente all’assemblea nazionale che a luglio lanciò questo progetto.
Il consenso elettorale raccolto che – se fosse stato proiettato a livello nazionale – avrebbe aperto le porte del Parlamento a Deputati e Senatori è la diretta espressione dei settori popolari che ogni giorno si battono per difendere i tanti diritti sociali e civili calpestati in questi anni dai governi del PD e della destra tradizionale, contro la guerra e contro un modello economico/sociale da cambiare alla radice, al fine di frenare la folle corsa verso la devastazione ambientale e una terza guerra mondiale che rischia di partire dal cuore d’Europa.
Potere al Popolo! Pisa mette a disposizione di questo progetto di lista indipendente i propri militanti e i punti della sua proposta programmatica per una “Città Pubblica”, presentata pubblicamente in tale occasione.
Nonostante i tentativi di ricomporre fronti elettorali ambigui riteniamo fondamentale avere un atteggiamento di responsabilità e coerenza politica nei confronti degli elettori di Unione Popolare, per costruire una alleanza totalmente alternativa alle consorterie economiche del PD e della destra tradizionale, oggi rappresentata da una Giunta, quella Conti, che ha solo dato continuità alle pessime politiche amministrative dell’ex Sindaco PD Filippeschi.
Su questo obiettivo chiamiamo al confronto pubblico le forze che a Pisa si sono impegnate in Unione Popolare, insieme a tutte le realtà del movimento contro la guerra e le basi militari, i comitati, le associazioni culturali e studentesche cittadine, i singoli cittadini.