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C’è sempre molta attesa per le opere settecentesche che il Teatro di Pisa non manca mai di proporre nella propria Stagione Lirica, spesso vere e proprie chicche di rarissima esecuzione, ed è così anche questa volta: dopo la promozionale scuole e sociale di venerdì pomeriggio (7 dicembre ore 16), domenica 9 dicembre alle ore 15.30 il sipario del Verdi si alzerà su un delizioso Dittico buffo napoletano, alias La vedova ingegnosa, due intermezzi di Giuseppe Sellitti, nell’edizione critica di Marilena Laterza, e Il Maestro di Musica, pastiche di più autori, fra cui Giovanni Battista Pergolesi, nella nuova edizione critica di Carlo Ipata e Alessio Bacci.
Lo spettacolo è una nuova produzione del Teatro di Pisa firmata da un giovane team creativo che ha visto insieme il regista Marco Castagnoli, lo scenografo Alejandro Contreras, la costumista Cristina Ricci e, per le illustrazioni di scena, Francesca Pasquinucci e Davide Giannoni, alias Imaginarium Creative Studio. Il disegno luci è di Michele Della Mea.
Sul podio il M° Carlo Ipata , alla guida dell’orchestra Auser Musici.
Nel cast figurano tre giovani specialisti nel repertorio barocco: il soprano Martina Barreca e il basso Niccolò Casi, vincitori delle audizioni indette mesi addietro dal Teatro di Pisa e da Auser Musici per cantanti under35 proprio per questo Dittico, e il tenore Alberto Allegrezza, già applaudito protagonista, la scorsa stagione, de Il Girello di Melani.
La vedova ingegnosa, composta nel 1735 da Sellitti, è ricca di riferimenti alla commedia dell’arte, priva di moralismi e con un pizzico di gusto divertito e leggero per la parodia e il grottesco. Il Maestro di Musica è un pastiche di natura comica attribuito a Pergolesi, ma che in realtà contiene arie di altri autori e vanta nel tempo molteplici versioni, e basato sull’Orazio di Pietro Auletta. Al gioco del ‘pasticcio’ guardano anche alcune scelte musicali compiute per questo dittico. Coma annota Carlo Ipata, infatti, «avendo bisogno di una Sinfonia di apertura (gli intermezzi per loro natura ne erano sprovvisti) abbiamo utilizzato quella del Geloso Schernito (opera a lungo attribuita al Pergolesi) come ouverture della Vedova ingegnosa. Un’altra sinfonia, proveniente da un Fondo Musicale pisano dal quale già abbiamo attinto la Trio sonata di Vivaldi, sarà eseguita fra le due parti sempre della Vedova Ingegnosa. Manco a dirlo, sulla Sinfonia in questione si trova la scritta: “Del Sig. Pergolese”».
Il Dittico, in questa nuova produzione, diventa una specie di fantasiosissimo unicum giacché il team creativo ha scelto di unire giocosamente le due vicende come se fossero parte di una stessa storia, come se «fossero una conseguenza dell’altra – spiega il regista Marco Castagnoli – vissute da un personaggio apparentemente esterno alla storia, un giovane “sognatore”, che dapprima le evoca distrattamente, per arrivare quindi a viverle direttamente in prima persona. Un processo creativo, questo, che ha aperto la possibilità di unire anche due universi dimensionali completamente diversi: il mondo reale, rappresentato dal personaggio, e quello favolistico in cui le storie hanno luogo. Ed è per questo motivo che la vicenda si addentra sempre più, nel suo svolgersi, in dimensioni sempre più irreali e immaginarie». Dimensioni irreali che raggiungono la loro massima espressione – scrive Alejandro Contreras – «man mano che il Dittico procede, fino ad arrivare a trasformarsi in un gioco da tavolo dove la relazione tra i personaggi e la storia si dipana come una progressione attraverso le diverse zone che abbiamo preparato per il pubblico e dove la vis comica è in crescendo».
Nei panni del “sognatore”, il giovanissimo attore pisano Giovanni Toscano, reduce dal recente successo nel nuovo film di Paolo Virzì Notti magiche.
Colorato, fantastico, immaginifico, pieno di vivacità e di brio: questo Dittico sarà sicuramente una sorpresa per tutti.