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Pontedera, rimozione immediata di cartellone pubblicitario

Il Comune di Pontedera ha emesso una ordinanza per la rimozione “immediata” del cartellone pubblicitario affisso in piazza Generale Alberto Dalla Chiesa che, utilizzando l’immagine di un bambino, richiamava una ipotetica “Teoria gender”. Il manifesto è stato rimosso già questa mattina.
“Purtroppo quel manifesto si basa su un falso assunto, che è quello della diffusione di un’ipotetica “teoria gender” che nella realtà non esiste. Il fatto che riporti una visione fuorviante legata agli orientamenti di genere delle persone (principalmente che questi possano essere “indotti”) e una rappresentazione falsa e lesiva dell’identità delle persone, lo dimostra anche il fatto che abbiamo ricevuto molte segnalazioni di persone che appunto si sono sentite colpite dall’esposizione di un messaggio del genere”, ha spiegato l’assessora alle politiche sociali del Comune di Pontedera Carla Cocilova. “Oltre a questo aggiungerei che utilizza in modo strumentale l’immagine di un bambino, cosa che non dovrebbe mai essere fatta”, ha aggiunto l’assessora. 
Nell’ordinanza comunale si fa riferimento alle norme in vigore. In particolare quella del codice delle strada dove “E’ vietata sulle strade e sui veicoli qualsiasi forma di pubblicità il cui contenuto proponga messaggi sessisti o violenti o stereotipi di genere offensivi o messaggi lesivi del rispetto delle libertà individuali, dei diritti civili e politici, del credo religioso o dell’appartenenza etnica oppure discriminatori con riferimento all’orientamento sessuale, all’identità di genere o alle abilità fisiche e psichiche”, normativa ripresa sia dal regolamento della Polizia urbana che da quello comunale sull’occupazione del suolo pubblico e di esposizione pubblicitaria.

“Il cartellone pubblicitario propone un messaggio per un verso offensivo attraverso l’utilizzo di molteplici stereotipi di genere e per altro verso discriminatorio con riferimento all’orientamento sessuale e all’identità’ di genere”, spiega ancora Cocilova. “La natura discriminatoria del messaggio pubblicitario contenuto nel cartellone affisso non appare soltanto contro le leggi vigenti e illegittima ai sensi delle disposizioni normative nazionali e regolamentari, ma anche al di fuori del perimetro delineato dai principi dell’ordinamento giuridico nazionale e internazionale nei confronti del diritto all’identità di genere quale dimensione individuale e sociale della sessualità di ciascun individuo”, si legge nell’ordinanza comunale.