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Pisa, agli Arsenali Repubblicani l’evento “G124 Renzo Piano. Progetti metodo contaminazioni”

Incontri, conferenze e una mostra progetto immersa nel verde di oltre 70 alberi. Sarà un allestimento green quello ospitato dagli Arsenali Repubblicani a Pisa per l’evento “G124 Renzo Piano. Progetti metodo contaminazioni”, che dal 7 al 15 ottobre arriva in città grazie alla collaborazione tra il gruppo G124, creato dall’architetto Renzo Piano nell’ambito del suo senatorato a vita, e l’associazione LP – Laboratorio Permanente per la Città, ideatrice e curatrice della Biennale di Architettura di Pisa. Ritrovare un senso, ricreare luoghi che nel tempo sono diventati marginali, lavorare sulla prossimità per costruire una nuova appartenenza alla comunità. È questo il metodo che guida entrambe le realtà nell’ideazione e realizzazione di progetti capaci di ripensare quartieri, periferie e spazi delle città, con la partecipazione attiva di amministrazioni e cittadini. In tutta Italia con G124, e a Pisa grazie a LP, che per la prima volta esporrà anche la Carta delle azioni possibili, proponendo un vero e proprio metodo di lettura e di approccio alla città.

Inaugurazione venerdì 7 ottobre agli Arsenali Repubblicani, alle 16.30, con la mostra dedicata ai progetti “urbani” portati avanti da G124 in diverse città italiane e da LP nei quartieri di Pisa. Il sistema dell’allestimento, che sarà agli Arsenali fino a sabato 15 ottobre, prevede delle tavole in parte “volanti”, appese al soffitto, e in parte esposte su alcuni tavoli di grandi dimensioni. Il tutto basato sul verde, che sarà predominante, e corredato da audio, modelli 3D e video con la voce, tra le altre, del senatore Renzo Piano. Ci saranno poi incontri e conferenze, sempre nella cornice degli Arsenali Repubblicani. Martedì 11 ottobre (ore 15.00) è dedicato al tema “Architetture solidali” con Massimo Alvisi, Ottavio Di Blasi e Maurizio Milan, mentre giovedì 13 ottobre (15.30) arrivano a Pisa Lia e Carlo Piano, figli di Renzo, per un “Viaggio attraverso le architetture di Renzo Piano”. La conclusione venerdì 14 ottobre con “Diario delle periferie. Il metodo G124” con Matteo Agnoletto, Fabio Daole, Francesco Defilippis, Massimo Del Seppia, Nicola Flora, Luca Lanini, Bruno Messina, Carlo Moccia, Edoardo Narne, Raffaella Neri, Pisana Posocco, Andrea Sciascia.

«Una bella e importante iniziativa – dichiara l’assessore all’urbanistica Massimo Dringoli – che ha tra i propri obiettivi quello di sollecitare i cittadini a dire la loro sugli interventi urbanistici ed architettonici da realizzare, rendendoli quindi maggiormente consapevoli e partecipi dello sviluppo della qualità urbana cittadina. Un approccio che in passato è stato troppo spesso dimenticato ma che è in linea con quello che come amministrazione abbiamo iniziato a fare da tempo, ad esempio avviando l’iter del Piano Operativo, che dà la possibilità ai cittadini di partecipare e portare il proprio contributo, attraverso proposte e osservazioni. Altro elemento rilevante dell’iniziativa, che si collega alla nostra idea di sviluppo urbanistico, è l’importanza del verde: intendiamo infatti riqualificare le periferie cittadine con interventi in cui un elemento fondamentale è la realizzazione di grandi parchi urbani».

«Abbiamo portato il metodo G124 a Pisa – spiega l’architetto Massimo Del Seppia, presidente di LP – perché c’è un’affinità con il modo di operare in città della nostra associazione. Siamo nati entrambi nel 2014 e da allora abbiamo portato avanti due strade sì parallele, ma convergenti nel metodo e nella finalità, ossia creare l’affezione dei cittadini per il proprio quartiere e la propria città. Il percorso di LP si struttura infatti in quattro fasi: l’individuazione del tema, la partecipazione, la progettazione e realizzazione vera e propria, e infine il prendersi cura del nuovo spazio da parte dei cittadini. Un esempio concreto è il “Parco dei bambini” a Marina di Pisa. In questo modo nel progetto non ci sono solo architetti e politici, ma anche i cittadini hanno un ruolo primario».

E da questo punto di vista «Pisa si sta dimostrando molto interessata a sviluppare questa strada», sottolinea il professor Edoardo Narne, coordinatore nazionale del progetto G124 e docente all’Università di Padova. «In circa 10 anni di esperienze in tutta Italia – prosegue – G124 ha costruito un metodo partecipativo che coinvolge le comunità, facendole affezionare a progetti che cercano di arrivare in luoghi dove le fragilità sono evidenti. Un modo anche per cambiare la narrazione negativa che li caratterizza. Più che di progetti in questo caso si parla di metodo. Un metodo per la gente. E Pisa, città in cui si svolge la Biennale di Architettura, è una cornice perfetta».