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Sono state spedite in tutta Italia, 460 lettere scritte dai pazienti internati nell’ex Ospedale Psichiatrico di Volterra, mai consegnate e ora “liberate”. I pensieri, le fantasie, i sogni e le confidenze affidate a quei messaggi, archiviati dai medici come documenti clinici, potranno trovare ascolto grazie all’opera d’arte pubblica C.I. CORRISPONDENZE IMMAGINARIE, ideata per Volterra XXII dall’artista Mariangela Capossela. Il percorso di rigenerazione umana vuole ristabilire idealmente il dialogo interrotto dalla censura dettata dalla legge sanitaria in vigore a Volterra fino al 1974.
La spedizione delle lettere, completata a metà settembre, è una tappa del progetto che ha preso avvio il 2 aprile 2022 per l’apertura dell’anno di Volterra Prima Città Toscana della Cultura, con la consegna pubblica delle prime 22 lettere agli amministratori dello spazio pubblico, dal Presidente della Regione, al Prefetto, per arrivare alla Direttrice della posta che ha vidimato il primo invio. Nei mesi successivi si sono svolte performance di scrittura collettiva aperte ai cittadini di Volterra, per la trascrizione e il confezionamento della corrispondenza. Le calligrafie personali di ogni copista sono affluite nelle spedizioni, dando forma a un’opera pubblica plurale. L’invito a prendere parte al progetto è stato diffuso anche a livello nazionale: centinaia di cittadine e cittadini hanno inviato il proprio indirizzo postale, impegnandosi a rispondere. La trascrizione è stata fatta a mano, ogni messaggio è contrassegnato da un numero progressivo. Corrispondenze immaginarie prevedeva inizialmente l’invio di 365 lettere, idealmente una al giorno, trascritte a mano dall’artista e dai cittadini di Volterra nel corso degli scrittoi pubblici. Il progetto ha ricevuto consensi, ci sono state molte richieste e così, ai 365 messaggi preventivati si sono aggiunte altre 100 lettere.
Mariangela Capossela ha instancabilmente scritto, trascritto, piegato, timbrato, assemblato, scansionato, comunicato, incollato e inviato la corrispondenza, con un lavoro attento, lento, che ha richiesto di fare resistenza alla velocità del contemporaneo.
I documenti all’origine del progetto provengono dal volume Corrispondenza Negata. Epistolario della nave dei folli (Del Cerro 2008, prima edizione Pacini 1981), che riunisce una selezione delle migliaia di lettere scritte da persone internate nel manicomio nel periodo compreso tra il 1889 e il 1974.
C.I. CORRISPONDENZE IMMAGINARIE di Mariangela Capossela è curato da Francesca Comisso e Luisa Perlo.