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“Un nuovo patto sociale per far ripartire lo sviluppo economico e sociale del Paese che metta al centro i nostri artigiani e piccole imprese”. Così il presidente territoriale di CNA Pisa, Francesco Oppedisano all’indomani del decalogo lanciato da CNA nazionale che, in vista delle elezioni politiche del prossimo 25 settembre, ha avanzato dieci proposte per un nuovo patto sociale. Proposte che, sostanzialmente, si traducono in energia e autoproduzione, semplificazione, politica industriale tagliata su artigiani e piccole imprese, export, made in Italy e turismo, occupazione di qualità e uno scatto di produttività, fisco più leggero, tutela delle piccole imprese in tema di concorrenza, infrastrutture, lotta all’abusivismo, riciclaggio e usura, welfare e pensioni.
“Un decalogo che sottoscriviamo in toto anche a livello provinciale – prosegue Oppedisano – e che traduciamo in un appello, a tutti i livelli e forze politiche locali e regionali, che avranno il compito di mettere da parte la logica emergenziale protagonista degli ultimi due anni per dare centralità alla ripartenza del paese partendo proprio da maggiori tutele per i nostri imprenditori e artigiani già abbondantemente vessati dalle drammatiche conseguenze provocate da oltre due anni di pandemia”.
“Le richieste avanzate dalla CNA nazionale sono le stesse che chiediamo a gran voce agli esponenti politici pisani e toscani – conclude Oppedisano – che devono tener conto dell’immane sforzo già sopportato dalle nostre categorie di mestieri che, nell’ultimo anno, hanno fatto i conti con costi delle bollette schizzati fino al 500%, scarsa reperibilità di materie prime, burocrazia lenta e farraginosa e tassazione elevata. Molte delle nostre imprese – e più in generale del comparto economico – sono state costrette ad abbassare le saracinesche, condizione che il nostro Paese non può più accettare. Ecco che, a gran voce, anche la nostra associazione di categoria chiede a tutti i livelli politici di mettere al centro delle loro proposte di governo il decalogo emanato dalla CNA e da questo ripartire per proporre al Paese intero una nuova fase economica e sociale solida e lungimirante”.