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Lo Studio di Fattibilità dell’ANCE di Pisa per una mobilità nell’area vasta costiera che usi più il ferro e meno la gomma, si muove nella direzione giusta. Qualsiasi iniziativa punti a ridurre il numero di auto in circolazione è ben accolta da ogni ambientalista.
Ma a giudicare dalle notizie apparse sulla stampa il progetto appare inadeguato a ciò che sarebbe necessario: la drastica riduzione delle numero di auto in circolazione nei capoluoghi e tra i capoluoghi nell’Area Vasta costiera.
Per questo occorre arrivare alla progettazione di una tranvia d’area vasta, con diramazioni in linee urbane nei Comuni Capoluogo e con l’utilizzo della tecnologia del Tram-treno in modo che dal centro di ciascuno dei Comuni coinvolti si possa raggiungere il centro di ciascuno degli altri comuni, senza rotture di carico. Come le linee urbane sono monche senza un collegamento tranviario d’Area Vasta costiera così i collegamenti su ferro nell’Area Vasta, anche migliorati, hanno una valenza limitata se non collegati direttamente con le linee urbane nei poli principali della rete.
Una tale rete potrebbe essere costituita da almeno due linee urbane a Pisa, una linea Pisa-Marina-Tirrenia-Calambrone-Livorno, almeno una Linea urbana a Livorno, più le linee ferroviarie esistenti usate come LINEE DI AREA METROPOLITANA da Pisa a Livorno, da Pisa a Viareggio, da Pisa a Cascina-Pontedera, da Pisa a Collesalvetti e con QUELLA PER LUCCA trasformata in linea tranviaria interurbana.
Tale rete integrata potrebbe contare su più di 35milioni di passeggeri annui, più di 110.000 passeggeri per giorno feriale e sarebbe un investimento efficace dal punto di vista trasportistico, sostenibile dal punto di vista economico e ideale dal punto di vista ambientale.
Le Linee urbane di Pisa devono rispondere efficacemente ai bisogni di mobilità dei cittadini e quindi avere uno sviluppo interno al centro storico: la progettata prima linea dalla Stazione all’Ospedale di Cisanello deve essere modificata per percorrere trasversalmente il centro storico, utilizzando i lungarni.
Occorre progettare una seconda linea urbana che dalla stazione porti alla Piazza dei Miracoli, al Parcheggio scambiatore di via Pietrasantina, per collegarsi alla ferrovia Pisa-Lucca trasformata in Linea Tranviaria Interurbana.
Si deve prevedere inoltre il ripristino del tram per il litorale e Livorno, su un tracciato che passi il più possibile internamente ai centri abitati di La Vettola, San Piero a Grado, Marina, Tirrenia e Calambrone.
Occorre che le linee urbane siano pensate collegate con i binari ferroviari in modo da utilizzale la linea per Cascina-Pontedera, quella per San Giuliano-Lucca, quella per Viareggio, quella per Livorno, quella per Collesalvetti come una rete metropolitana d’area vasta.
In tale contesto appare fondamentale anche il quadruplicamento della Linea Pisa-Firenze per dedicare una coppia di binari al traffico più veloce ed una coppia al traffico più lento ed al servizio di travia interurbana.
È chiaro che questi sono progetti di costo molto più elevato rispetto a quello proposto dall’ANCE, ma di questo c’è bisogno se si vuole realmente migliorare la qualità della vita dei cittadini riducendo anche le emissioni climalteranti e dando il nostro contributo all’obiettivo di azzerare le emissioni complessive in EU entro il 2050. Il progetto ferrotranviario di area vasta può essere realizzato per lotti in funzione dei finanziamenti disponibili ma la sua stesura è necessaria per facilitare i finanziamenti ministeriali.
Si potrebbe iniziare combattendo tutti insieme contro la realizzazione di nuove strade e destinare quei fondi alla mobilità compatibile con la salute del pianeta: Linee Ferro-Tranviarie e piste ciclabili.