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Confagricoltura Toscana: “Selvicoltura cruciale per il contrasto ai cambiamenti climatici”

La superficie della Toscana coperta da foreste è aumentata del 20 per cento negli ultimi 70 anni: oltre 70.000 ettari sono ‘nati’ dall’abbandono delle zone agricole nelle aree collinari e montane. La sfida di oggi è utilizzare la ricrescita annuale del legno, senza depauperare il patrimonio boschivo, per migliorare e sviluppare la sua funzione ecologica di stoccaggio e assorbimento della Co2”.
A dirlo è stato il presidente di Confagricoltura Toscana, Marco Neri, in occasione del convegno sul futuro delle foreste organizzato a Borgo a Mozzano (Lucca) dall’associazione. 

Tra i temi toccati la gestione del bosco, l’idea di una risorsa per ambiente e popolazione, l’importanza dei vivai e della pianificazione territoriale.

Solo il 30% della ricrescita annuale del legno – ha spiegato Neriviene utilizzata e lavorata mantenendo nel tempo il capitale boschivo al fine di migliorare e sviluppare la sua funzione ecologica di stoccaggio e assorbimento della Co2. Lo sviluppo delle attività della selvicolturale diventa un’esigenza irrinunciabile per una strategia nazionale intelligente e razionale. È necessario dare priorità alla pianificazione forestale territoriale regione per regione e ai piani di gestione aziendale. Per raggiungere questo obiettivo, complesso ma realizzabile, occorre generare e sostenere uno sforzo comune unitario di acquisizione di consapevolezza e sensibilità ambientale ed economica”.

“Le foreste – ricorda Lamberto Frescobaldi, membro giunta Confagricoltura nazionale e presidente dell’Unione italiana vini – coprono oltre un terzo della superficie dell’Italia e contribuiscono in modo determinante a fornire una vasta gamma di benefici. Questo capitale, tuttavia, è stato finora decisamente sottoutilizzato rispetto alle sue potenzialità, mentre può, e deve, diventare motore di crescita della bioeconomia. La maggior parte dei boschi si trova in aree montane interne, spesso soggette a spopolamento e abbandono, con conseguente aumento del rischio di dissesto idrogeologico e degrado dei suoli. Senza contare il fenomeno degli incendi, in costante e preoccupante aumento in Italia”. 
“A fronte di questa situazione – continua Frescobaldi – occorre intervenire velocemente, andando oltre la politica dell’emergenza e pianificando una strategia che abbia un duplice scopo: innanzitutto salvaguardare questo “polmone verde” ai fini della mitigazione ai cambiamenti climatici e della conservazione della biodiversità, assicurando anche una maggiore competitività delle filiere forestali. Quindi qualificare le filiere produttive delle risorse forestali nazionali, realizzando impianti a biomassa per il teleriscaldamento, nell’ottica di valorizzare le estese superfici legnose governate a ceduo delle nostre vaste aree appenniniche”.

Al convegno sono intervenuti il direttore generale della direzione foreste Mipaaf Alessandra Stefani, del presidente della Commissione agricoltura della Camera dei Deputati Filippo Gallinella e del vicepresidente della Regione Toscana Stefania Saccardi. Nel corso della giornata c’è stato spazio anche per il presidente dell’Unione dei Comuni della Media Valle del Serchio Marco Remaschi, il sindaco di Borgo a Mozzano Patrizio Andreuccetti, Amato Bonavita (dottore forestale), Davide Pozzi (referente del progetto ‘Do.Na.to‘ dell’Università di Firenze), Marco Scaltritti (vicepresidente della sezione coltivazioni legnose di Confagricoltura Toscana), Sandro Pieroni (dirigente settore forestale della Regione), Orazio La Marca dell’Accademia dei Georgofili, Silvia Piconcelli dell’area sviluppo sostenibile di Confagricoltura, Susanna Cenni (vicepresidente della Commissione agricoltura), Giacomo La Pietra (commissione agricoltura), Margherita Loss (commissione agricoltura) e Enrico Allasia (presidente nazionale sezione risorse boschive Confagricoltura)