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L’estate porta una boccata di ossigeno al turismo, con numeri che dopo tre anni certificano il ritorno alla normalità, quella del 2019 prima della pandemia. Secondo i dati di Confcommercio – ConfTurismo sono 28 milioni gli italiani che faranno le vacanze una o più volte nel periodo giugno-settembre, per un totale di 63 milioni di partenze, con una spesa che va dai 300 euro a testa per un week-end ai 1.250 euro per una vacanza di 7 o più giorni, per una spesa complessiva prevista di 47 miliardi di euro per trasporti, soggiorno, ristorazione, intrattenimento e shopping. Anche a Pisa e provincia si prospetta un’estate in linea con quella del 2019, come confermano gli operatori del settore che però non nascondono i timori per gli scenari post vacanze.
“Già dal mese di maggio registriamo un incremento delle presenze, in alcuni casi superiore al 2019” afferma il presidente di ConfAlberghi Confcommercio Pisa, Roberto Tommasoni. “Una città d’arte come Pisa vede chiaramente nel turismo straniero il maggior numero di presenze, soprattutto da Germania, Gran Bretagna e Paesi dell’Est Europa, ma dal 2020 è aumentato anche il turismo italiano. Un andamento che auspicavamo, anche in considerazione dello straordinario momento di emergenza che stiamo affrontando e che alla fine dell’anno ci vedrà pagare il 150% in più per l’energia elettrica e fino al 30% in più per le spese di lavanderia e acquisto di generi alimentari”.
Anche il presidente FederAlberghi Pisa Andrea Romanelli conferma i numeri positivi sul territorio. “Le prenotazioni sono superiori al 90% in tutte le strutture, con ricavi medi per camera in aumento del 15-20%, e rispetto al 2019 sono aumentate le presenze di italiani, che rapprestano tra il 35 e il 40% dei viaggiatori. Le presenze non mancano, le difficoltà del periodo sono dettate però da prenotazioni che arrivano sempre più vicine alla data di arrivo e dalle difficoltà attraversate da alcune compagnie aeree che cancellano i voli con pochissimi preavviso comportando spesso una disdetta della prenotazione. Sono più preoccupato da quello che succederà dopo l’estate, visto che ancora scarseggiano le prenotazioni sul medio-lungo periodo”.
Più che di ripresa parla di rimbalzo il presidente Vivere Pisa Confcommercio Maurizio Nardi. “C’è senz’altro voglia di vacanze e di tornare a viaggiare, ma temo che il boom di prenotazioni sia dovuto piuttosto a un “effetto jumping”, un salto dovuto alla voglia di un ritorno alla normalità dopo i lunghi periodi di restrizioni e limitazioni, di cui dovremo vedere gli effetti una volta finite le vacanze. L’aumento dei contagi e il protrarsi della guerra non ci fanno dormire sonni tranquilli, e le finestre di prenotazioni così strette, praticamente in prossimità della partenza, impediscono di lavorare con programmazione, e nel turismo organizzato la programmazione è tutto, basta pensare che in questo periodo agenzie di viaggio e tour operator solitamente lavorano in vista della stagione autunnale e invernale”.
“Finalmente un’estate che ci fa respirare un po’ di normalità” dichiara il direttore di Confcommercio Provincia di Pisa Federico Pieragnoli. “Ma non dimentichiamo che in questi due anni il turismo è il settore che ha subito i maggiori danni economici, nel 2020 e 2021 la sola pandemia ha privato il turismo italiano di 60 milioni di arrivi e 120 milioni di presenze, con una perdita di 53 miliardi per tutta la filiera, dalla ricettività alla ristorazione, dai tour operator alle agenzie di viaggio. Il periodo è buono, ma non bastano i “segni più” per cancellare mesi di sofferenza. Il turismo deve essere al centro delle politiche pubbliche e di interventi che tengano conto del cambiamento della domanda e dell’offerta turistica”.