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“Sarà una stagione turistica con il segno decisamente positivo per Pisa, con una previsione di incremento di circa il 25% rispetto al 2021 soprattutto grazie al ritorno degli stranieri”. E’ la consigliera presidenza Pisa di Confesercenti Toscana Nord con delega Assoturismo, Ilaria Merlin, a commentare con un certo ottimismo uno studio condotto dal Centro Studi Turistici per Assoturismo Confesercenti. “L’anno scorso i flussi sono stati principalmente legati ad un turismo interno che privilegiava il mare e le spiagge rispetto alle città d’arte – spiega Merlin –; secondo le stime dello studio, invece, nel 2022 dobbiamo registrare una netta accelerazione del turismo culturale che crescerà secondo le previsioni anche a Pisa con circa un quarto in più di presenze rispetto all’anno precedente, accelerazione agevolata dalla fine delle restrizioni e dalla ripresa dei movimenti turistici internazionali. Una tendenza nazionale che vede la Toscana protagonista, proprio per la sua offerta culturale, e che fa di questo segmento specifico di gran lunga quello con il maggior saldo positivo”. E gli stranieri, come dimostrano anche i dati positivi dell’aeroporto Galilei, sono i protagonisti di questa spinta. Una impennata che vede senza dubbio il traino degli stranieri come sottolinea ancora la consigliera presidenza Pisa di Confesercenti Toscana Nord. “A spingere la ripresa del turismo culturale è soprattutto la domanda straniera (che stimiamo a Pisa superiore del 35% rispetto al 2021), anche se si rafforza anche quella italiana (+10% sempre secondo le nostre stime). Una buona notizia non solo per le strutture ricettive ma per tutta la filiera del turismo culturale, dai musei ai siti culturali, dalle guide turistiche alla ristorazione, dai servizi di noleggio e di trasporto fino alle attività commerciali. A livello nazionale i numeri di coloro che arrivano oltre i nostri confini sono emblematici: il turismo culturale, tra gennaio e agosto 2022, genererà 9,1 miliardi di euro di spesa turistica, di cui 4,3 nel solo trimestre estivo, per il 53% generato dalla domanda straniera, pari all’1,4% del totale dei consumi nazionali. Una spinta sufficiente ad annullare quasi completamente la flessione di spesa delle famiglie prevista per lo stesso periodo a causa dell’aumento dell’inflazione (-10 miliardi di euro)”. Tutto bene allora? Ilaria Merlin non nasconde il risvolto della medaglia. “La domanda turistica è ripartita, ma le difficoltà del sistema ricettivo italiano non sono ancora finite. Il comparto, infatti, è stato tra quelli maggiormente colpiti dalla crisi innescata dalla pandemia, il cui impatto sulle imprese è stato solo parzialmente attutito dai ristori introdotti dal governo, come testimonia l’elevato numero di chiusure di attività. A rallentare il recupero del comparto pesano in maniera significativi i costi dei beni energetici registrato quest’anno – conclude -. Se i prezzi attuali non si abbasseranno nel prossimo semestre, un albergo medio spenderebbe nel 2022 un importo di 98.519 euro per la fornitura annuale di energia elettrica, oltre 42.511 euro in più rispetto al 2021. Per quanto riguarda il gas, invece, l’aggravio per una fornitura annuale è di +12.189 euro sullo scorso anno (27.185 euro contro 14.996)”.