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Una delegazione di esperti della salute mentale e penitenziaria, provenienti dalla Germania, ha visitato la Rems-D di Volterra per un confronto sull’organizzazione e sulle modalità operative di gestione dei pazienti psichiatrici autori di reato. Il direttore della REMS, Giuseppe Restuccia, Ivano Fulceri e Antonella Notaro, hanno accolto la direttrice dell’ospedale psichiatrico forense di Ravensburg, il direttore del carcere di Stoccarda, il responsabile della psichiatria penitenziaria ed il responsabile dei servizi socio sanitari della regione Baden-Württemberg.
“Un elemento distintivo della REMS di Volterra – sottolinea Giuseppe Restuccia – rispetto alle strutture tedesche, è sicuramente l’elevato turnover che si verifica a Volterra (dalla sua apertura, avvenuta nel 2015, ci sono stati 105 ingressi e 76 dimissioni), considerando anche che in Italia vengono accolti pazienti mediamente più gravi in virtù del minor numero di posti letto a disposizione”. “Le REMS della Toscana, che accolgono anche i pazienti provenienti dall’Umbria, possono infatti contare di 39 posti (di cui 30 a Volterra) per una popolazione di circa 4,7 milioni di persone (un posto ogni 120mila abitanti), mentre la regione del Baden-Württemberg può contare in media su un posto ogni 20mila abitanti”.
“Una differenza marcata – chiarisce il responsabile della REMS – spiegabile probabilmente dalla maggior attenzione che noi dedichiamo alla cura della persona oltre la malattia, come da tradizione volterrana, dal buon clima interno e dall’ampio ventaglio di attività terapeutico-riabilitative, che favoriscono l’inclusione sociale, svolte sia durante il ricovero, sia dopo le dimissioni. Solo così la persona autrice di reato può essere protagonista del proprio percorso di cura e di vita”.
“Il superamento degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari (OPG), grazie alla legge 81/2014, ha permesso di mettere in atto un nuovo ed efficace assetto assistenziale che prevede, oltre alle REMS-D, anche strutture terapeutico – riabilitative intermedie per la gestione dei pazienti psichiatrici autori di reato. L’istituzione delle Rems e, soprattutto, la loro collocazione all’interno del circuito assistenziale dedicato ai pazienti non autori di reato, ha certamente favorito l’uscita dall’isolamento in cui versavano gli OPG. Infatti – conclude Giuseppe Restuccia – l’integrazione tra le due tipologie di utenti (autori di reato e non) costituisce un elemento fondamentale per il superamento dello stigma e il reinserimento nella comunità dei pazienti autori di reato. Questa nuova organizzazione, di cui la Regione Toscana è stata antesignana, rende possibile la gestione di pazienti particolarmente problematici, che in passato venivano relegati negli OPG con finalità eminentemente orientate alla semplice custodia e con scarse possibilità di terapia e riabilitazione”.
L’incontro è stato anche l’occasione per far conoscere agli ospiti tedeschi, grazie alla sapiente guida di un volontario dell’Associazione ‘Inclusione Graffi e Parola’, la storia di Volterra e del suo manicomio e dell’originale vicenda di uno dei pazienti, Fernando Oreste Nannetti, le cui parole, oggi considerate capolavoro dell’arte Brut, sono visibili sulle mura dell’edificio Ferri e nel Museo dell’Ospedale.