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La Festa della Repubblica 2022 a San Giuliano Terme è stata celebrata, come ormai da tradizione, nel giardino pubblico delle Covinelle nella frazione di Molina di Quosa.
Qui per rivedere la cerimonia trasmessa in diretta sulla pagina Facebook del Comune. All’iniziativa hanno partecipato l’amministrazione comunale con il sindaco Sergio Di Maio e la vicesindaca Lucia Scatena, la Croce Rossa comitato di Pontasserchio, la Pubblica Assistenza di Pisa, la Sava di Asciano, l’Azione Cattolica comitato interparrocchiale della Valdiserchio, l’Anpi di San Giuliano Terme, la Polizia Municipale con il gonfalone scortato, l’Arma dei Carabinieri e la Filarmonica Sangiulianese, che ha curato gli interventi musicali della cerimonia.
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L’intervento del sindaco di San Giuliano Terme, Sergio Di Maio.
Care concittadine, cari concittadini.
Dopo due anni, anche questa importante ricorrenza che lega tutti noi, la nostra comunità, la nostra repubblica, torna finalmente in presenza senza alcuna restrizione, qui al Giardino pubblico delle Covinelle a Molina di Quosa. E com’è stato per il 25 aprile alla Romagna, anche qui è un piacere e un privilegio tornare a guardarvi negli occhi.Ringrazio e saluto anzitutto le associazioni presenti, Anpi, Azione Cattolica (comitato interparrocchiale della Valdiserchio), Pubblica Assistenza di Pisa, Croce Rossa Italiana (comitato di Pontasserchio), Sava e Molina mon amour, che ha in gestione questo giardino pubblico e si occupa della sua cura. E poi la nostra Polizia Municipale con il gonfalone, gli assessori, i consiglieri comunali e i cittadini che hanno deciso di partecipare alla celebrazione. Da ultima, ma non per importanza, la Filarmonica Sangiulianese, tornata a suonare dal vivo: grazie davvero.
Il nostro Paese si presenta a questa 76° giornata celebrativa nazionale alle prese, come tutta Europa e tutto il mondo, con una guerra nel cuore del nostro continente che ha seguito a strettissimo giro l’emergenza pandemica, ormai superata anche se la prudenza, lo abbiamo ormai capito, farà parte della nostra vita quotidiana ancora per un bel po’. Se da un lato possiamo godere della ritrovata libertà negli spostamenti, dall’altro non possiamo rimanere indifferenti verso ciò che sta accadendo. L’ho detto più volte durante le ultime occasioni pubbliche e oggi intendo ribadirlo: chi ha responsabilità pubbliche, come noi, deve essere portatore di pace. La cultura della pace deve stare alla base della nostra azione politica, delle nostre scelte.
E sarà una fissazione, ma ancora oggi, in pandemia come in guerra, al centro dei miei pensieri da sindaco c’è il mondo del volontariato, che vedo come un filo ininterrotto che corre nel tessuto vivo della nostra comunità. Un filo che intendiamo curare, conservare, tenere vivo. Grazie, ancora una volta, da profondo del cuore. Lo scorso anno avevo rivolto un pensiero al nostro presidente, Sergio Mattarella, che si apprestava a festeggiare il suo ultimo 2 giugno dal Quirinale: desidero rinnovargli il ringraziamento da parte mia e della comunità per essersi nuovamente messo a disposizione delle istituzioni. Lo ringrazio per il suo essere discreto e garbato ma all’occorrenza deciso e sempre dalla parte dei cittadini.
Che i valori alla base della nostra Repubblica possano illuminarci nelle scelte quotidiane, di amministratori e di cittadini. C’è una frase della nostra Costituzione che mi ha sempre colpito e che ritengo meritevole di essere citata oggi.
È nell’articolo 4 dei princìpi fondamentali:
“Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della societàLo trovo un concetto bellissimo da rileggere, riscoprire e soprattutto attuare: riguarda tutti noi che, secondo le nostre possibilità, siamo chiamati per Costituzione a rendere migliore la nostra società. È ciò che auguro a tutti voi.