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Palazzo Blu, mostra ‘Oceani, ultima frontiera’

Dopo la sospensione dovuta all’emergenza sanitaria, siamo lieti di riprendere il ciclo Explore, realizzato in collaborazione con il National Geographic, presentando “Oceani, ultima frontiera”, curata da Marco Cattaneo, con il contributo della Fondazione Pisa ed il patrocinio della Regione Toscana e del Comune di Pisa.

Gli oceani coprono poco meno di tre quarti della superficie della “Blue Marble”, come la nostra Terra appare dallo Spazio. Nel loro seno è nata la vita ed in essi, come narra il Quinto Giorno della Genesi, guizza e si moltiplica una miriade di creature che rappresentano gran parte delle specie viventi. Insieme all’atmosfera, gli oceani formano la sottile pellicola che avvolge il nostro pianeta permettendo la vita e ne sono elemento essenziale.

Fino a tempi recenti però, delle loro sterminate distese abbiamo considerato e conosciuto poco più che la superficie.  L’immensità delle acque che separa ed unisce le terre emerse e le sfide che essa pone, hanno sempre esercitato un grande fascino sugli uomini ed ispirato miti, leggende ed una sterminata letteratura su eroici navigatori, da Ulisse al Capitano Achab, da Colombo a Cook, le loro imbarcazioni e le loro imprese.

Le profondità oceaniche ed il fondo marino sono rimasti invece in gran parte sconosciuti fino a tempi recenti e sono, come lo spazio, una frontiera che ancora deve essere esplorata. L’ambiente freddo, buio, inospitale, dove l’essere umano è in balia della propria fragilità, frequentato da creature ancora sconosciute e potenzialmente ostili, può somigliare allo spazio siderale, dove si muove coraggiosamente l’astronauta dei più classici film di fantascienza, a bordo di futuristiche navicelle spaziali.

Come abbiamo ricordato in occasione della mostra “Sulla Luna ed oltre”, Jules Verne, un profeta delle moderne scoperte, pubblicò nel 1865 “Dalla terra alla Luna” descrivendo una realistica spedizione che vi portava i primi uomini, quattro anni più tardi con “Ventimila leghe sotto i mari” narrava le meravigliose avventure del Nautilus del capitano Nemo nelle profondità marine.

Come Il 21 luglio 1969 Neil Armstrong della missione Apollo 11, è sceso sulla superficie lunare, alcuni anni prima, la mattina del 23 gennaio 1960 nel Mare delle Filippine, Don Walsh, tenente della Marina USA, ha pilotato, insieme all’oceanografo svizzero Jacques Piccard, il batiscafo Trieste nell’immersione di nove ore nel punto più profondo della Terra, mai raggiunta prima da un essere umano, una depressione di 10.916 metri denominata Challenger Deep.

Le straordinarie fotografie del National Geographic ci fanno dunque esplorare una frontiera, forse l’ultima ancora esistente sul nostro pianeta.

Le immagini del percorso ci accompagnano nelle profondità marine con le straordinarie creature che le abitano e presentano i pionieri che ad esse si sono dedicati e ci mostrano la infinita varietà delle forme di vita che il mare ospita, dal plancton ai più grandi mammiferi esistenti e le risorse che ci fornisce.

Ci fanno poi conoscere meglio il nostro Mediterraneo, al quale è dedicata anche “Connessioni”, l’altra mostra in corso a palazzo Blu, che parla di chi lo attraversa per cercare sicurezza di vita.

Il percorso di mostra è però scandito da strane forme sottovetro, non sono opere d’arte, ma oggetti di plastica, consunti ma quasi indistruttibili, immagini inquietanti dei danni che provochiamo alla fauna ed all’ambiente con l’inquinamento. 

La mostra ci ricorda infine che il mare non è una sorgente inesauribile di risorse e che il suo equilibrio è alterato dallo sfruttamento eccessivo, come lo è la sua fondamentale funzione nella regolazione del clima, anch’essa minacciata dal riscaldamento globale che provochiamo.  

Com’è consuetudine a Palazzo Blu, “Oceani, ultima frontiera” sarà accompagnata da alcuni interessanti incontri che ne amplieranno gli orizzonti, che definiremo nei prossimi giorni.

Voglio infine ringraziare la Fondazione Pisa per il suo contributo, Marco Cattaneo, curatore della mostra e Direttore dell’edizione italiana di National Geographic, Gedi Gruppo Editoriale, lo staff di Palazzo Blu con Alessandro Cerami e Riccardo Moschetti, Artiser per l’allestimento della mostra e UniCoop Firenze per la collaborazione in qualità di media partner.