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Sabato 30 Aprile ore 12.00 Mercato Via Paparelli lato Antenna, Pisa: Il Governo Draghi e l’Unione Europea, mentre parlano di pace, stanno portando l’intero continente e l’Italia in guerra, contro la volontà delle maggioranze e contro i principi della nostra carta costituzionale!
Il 94% del Parlamento si è accodato al Governo, decidendo l’invio di armi, munizioni e materiale bellico, alimentando lo scontro contro la Russia, in un macello che per primo sta pagando il popolo Ucraino! PD, Lega, Forza Italia, Movimento 5 Stelle e Fratelli D’Italia sono tutti uniti nel Partito Trasversale della Guerra, che ci sta trascinando verso una terza guerra mondiale.
L’aumento al 2% del Pil(dai 25 ai 38 miliardi di euro) in spese militari sottrarrà ancora più risorse al stato sociale: come previsto dal Documento di Economia e Finanza 2022 del Governo Draghi la spesa per la Sanità diminuirà dall’attuale 7% del Pil al 6,2%, mentre quella per l’Istruzione passerà dal 4% al 3,5% entro il 2025. Al mese di Marzo il 15% delle famiglie italiane non è riuscito a pagare le bollette dopo gli aumenti scattati dall’inizio del 2022, proprio mentre ENI ha chiuso il 2021 con profitti da 4 miliardi euro, aumentati del 53% rispetto ai risultati precedenti!
Dopo le multinazionali del Big Pharma che hanno ingrassato le tasche durante la pandemia, oggi è il turno dei fabbricanti di armi come Leonardo(ex Finmeccanica) i cui profitti stanno volando alle stelle e delle multinazionali dell’Energia. A Pisa il Governo vuole portare l’ennesimo progetto di morte, con la nuova base militare dei Carabinieri a Coltano, finanziata con 190 milioni dal Fondo di Coesione e Sviluppo, lo stesso che dovrebbe finanziare opere sociali per il paese. Come Potere al Popolo riteniamo necessario battersi contro questo progetto che andrebbe a militarizzare ulteriormente il nostro territorio per esportare guerre nel mondo, insieme alle altre basi logistiche da cui tutti i giorni partono armi come Camp Darby e l’Aeroporto Militare.
Lo sciopero nazionale operaio e studentesco del 22 Aprile, agitando le parole “abbassare le armi, alzare i salari” è stata la dimostrazione che un percorso di ricomposizione e unità per esigere un’alternativa politica a partire dalla lotta e dalle rivendicazioni sociali è possibile.
Dobbiamo rifiutare e lottare contro l’economia di guerra che il Governo ci sta imponendo e esigere l’aumento dei salari(unici in Europa a calare del 2.9% dal 1990) e delle pensioni e delle spese sociali.
La possibilità di bloccare la guerra e i piani militaristi del Governo Draghi, Unione Europea e Nato, sarà tale soltanto attraverso la disponibilità ad unirci e organizzarci insieme dai quartieri popolari ai posti di lavoro, dalle scuole alle università!