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La Regione ha dato parere favorevole alla modifica del disciplinare di produzione del vino a denominazione di origine controllata “Terre di Pisa”. La decisione è stata presa dalla giunta che, su proposta della vicepresidente e assessora all’agricoltura Stefania Saccardi ha preso atto dell’istruttoria tecnica svolta dal settore “Produzioni agricole, vegetali e zootecniche. Promozione” cui si era rivolto, con un’istanza, il Consorzio Vini Terre di Pisa lo scorso febbraio.
La principale proposta di modifica del disciplinare avanzata dal Consorzio consiste nell’inserimento di tre nuove tipologie di prodotto: “Terre di Pisa bianco”, “Rosato” e “Vermentino” e della menzione tradizionale “Riserva” per il vino Doc Terre di Pisa rosso, in aggiunta alle tipologie già presenti, ossia “Terre di Pisa rosso” e “Terre di Pisa Sangiovese”.
Le altre proposte di modifica avanzate interessano l’intero articolato del disciplinare: viene rivista la base ampelografica, ossia la composizione delle varietà dei vitigni utilizzabili; si aggiorna la zona di produzione delle uve a seguito della fusione di quattro Comuni (che hanno dato origine ai Comuni di Crespina-Lorenzana e Lari-Casciana Terme); viene aumentata la resa di uva ad ettaro e diminuita la gradazione alcolica minima naturale delle uve; viene riformulata la normativa sulle operazioni di vinificazione ed imbottigliamento; si modifica il periodo di invecchiamento dei vini e vengono integrate le disposizioni concernenti le caratteristiche dei vini al consumo, la loro etichettatura ed il loro confezionamento; infine, viene proposto l’inserimento facoltativo del termine geografico più ampio “Toscana” in etichetta.
“Grazie al parere della Regione – spiega la vicepresidente e assessora all’agricoltura Stefania Saccardi – possiamo dare risposta positiva all’istanza del Consorzio Vini Terre di Pisa e consentire così l’ulteriore consolidamento della denominazione, rafforzandone la qualità a vantaggio di produttori e consumatori, nell’alveo del percorso intrapreso da questo giovane consorzio, da poco riconosciuto dal ministero, che sta puntando con forza sui mercati con una propria identità e peculiarità territoriali. Dopo questo passaggio, invieremo tutta la documentazione al ministero delle Politiche agricole e alimentari, inaugurando così un nuovo importante capitolo per il settore vinicolo toscano, forte di un ventaglio di proposte davvero amplissimo, che potrà garantire un miglioramento qualitativo, una più corretta comprensione della provenienza geografica e un rilancio complessivo di questa denominazione anche dal punto di vista produttivo e commerciale. Una denominazione, giova ricordarlo, assolutamente strategica per l’area occidentale della regione, e che sta regalando tante soddisfazioni ai produttori locali”.