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E’ la Pasqua della ripartenza per gli agriturismi della provincia di Pisa dopo il crollo, lo scorso anno nel solo mese di aprile, dell’94% degli arrivi a causa della quasi totale assenza degli stranieri. Sarà un ponte pasquale a due volti per le 536 strutture agrituristiche del territorio: molto bene quello della ristorazione a km zero con le strutture che si dirigono verso il tutto esaurito per pasqua e pasquetta, inferiore almeno fino a questo momento invece le aspettative per quanto riguarda i pernottamenti con una struttura su tre che registra ancora disponibilità. A rilevare il trend per le festività pasquali e per il ponte del 25 aprile sono Coldiretti Pisa e Terranostra, l’associazione che raduna gli agriturismi. “La Pasqua è il primo vero test di questa stagione che si lascia alle spalle l’emergenza sanitaria ma deve purtroppo convivere con gli effetti delle tensioni internazionali dovute alla guerra e alla difficoltà degli stranieri di arrivare nel nostro paese. Il quadro che abbiamo davanti è molto differente rispetto a quello di un anno fa. I segnali sono incoraggianti per il medio lungo periodo e soprattutto per l’estate dove si attende il ritorno anche degli stranieri. – commenta Simone Ferri Graziani, Presidente Terranostra Pisa Livorno – In questo momento dell’anno siamo però ancora lontani dai livelli pre-Covid del 2019”.
Livelli pre-Covid che significano 26 mila presenze nelle strutture agrituristiche nel solo mese di aprile, concentrate principalmente tra Pasqua, Pasquetta e 25 aprile; presenze che nel 2021 erano crollate dell’83% per una perdita di fatturato di quasi 1,5 milioni di euro per i soli pernottamenti.
Secondo una stima di Coldiretti saranno invece 12 mila coloro che pranzeranno in una delle strutture agrituristiche provinciali autorizzate alla ristorazione o alle degustazioni per un fatturato che oscillerà intorno ai 500 mila euro per il solo ponte Pasquale. “La ristorazione tipica, a km zero, che valorizza i prodotti del territorio e delle aziende agricole – analizza ancora Ferri Graziani – consumata in un contesto di libertà, natura e di tranquillità rappresenta il valore aggiunto della proposta dei nostri agriturismi la cui offerta in questi anni è molto cresciuta e maturata”.
Il periodo pasquale, e più in generale tutto il secondo trimestre dell’anno tra aprile, maggio e giugno, rappresentano un momento importante della stagione per gli agriturismi toscani e della provincia di Pisa con oltre 110 mila presenze di cui oltre 86 mila di soli stranieri (dato 2019). “Questo ponte pasquale – conclude Ferri Graziani – rappresenta il primo vero test della prima stagione post emergenza sanitaria che sarà ancora, in attesa dei turisti stranieri, nel segno degli italiani e del turismo di prossimità”.
Per informazioni www.pisa.coldiretti.it, pagina ufficiale Facebook @coldirettipisalivorno e pagina ufficiale YouTube “Coldiretti Toscana”