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Potere al Popolo dice “no” a una base militare a Coltano

Dalla stampa locale stanno emergendo ulteriori dettagli del progetto della maxi-base di Coltano, nel Parco di San Rossore, dove il CoMiPar (Comitato misto paritetico per la regolamentazione delle servitù militari Stato-Regione) ha intenzione di costruire una “nuova struttura funzionale” dedicata per il Gruppo intervento speciale (GIS) del 1° Reggimento Carabinieri paracadutisti Tuscania.

Parliamo di un’area demaniale di 70 ettari, attualmente occupati da campi coltivati e in parte destinati a diventare zone umide, nei quali è prevista la costruzione di una vera e propria cittadella della guerra con una cosiddetta “riqualificazione” dei 729.340 metri quadrati tra via dei Cappellani e via del Caligi, zona  dell’ex Centro Radar. È prevista la costruzione di eliporto, poligoni di tiro e di vari edifici ad uso militare, comprese intere aree adibite a centro di addestramento cinofilo per le unità speciali dell’arma.

Recentemente il Presidente dell’Ente Parco di San Rossore ha dichiarato pubblicamente la sua contrarietà al progetto, sottolineando giustamente il paradosso dei finanziamenti adibiti alla guerra piuttosto che alla conservazione dei Parchi Naturali.

Il Governo Draghi ha inserito il progetto tra quelli da finanziare attraverso il PNRR con un decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale due settimane fa, in linea con le politiche guerrafondaie che stanno portando l’Italia in guerra, contrariamente alla volontà sempre più confermata dai sondaggi della maggioranza della popolazione. 

Nelle ultime settimane il movimento contro la guerra in Ucraina sta cominciando ad organizzarsi concretamente, intrecciandosi con le lotte dei lavoratori che si rifiutano di far parte della macchina della morte voluta dall’Unione Europea e dal Governo Draghi, come abbiamo visto all’Aeroporto di Pisa e al Porto di Genova. All’aggressione russa non si può rispondere con il linguaggio delle armi. Solo un cessate il fuoco immediato può gettare le basi di una pace giusta e duratura per tutte le parti.

È necessario continuare su questa strada, denunciando la complicità dell’Amministrazione Comunale Conti (Lega) e della Regione Toscana guidata dal Partito Democratico su questo ennesimo progetto di morte nel nostro territorio. 

Continuiamo la mobilitazione a Pisa cercando di coinvolgere gli abitanti dei quartiere popolari, gli studenti, lavoratori e lavoratrici, sui quali il Governo e il Partito della Guerra tutto vuol far ricadere i costi delle aggressioni imperialiste.