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“Una grande opportunità per le piccole e medie imprese del territorio e una esperienza utile per capire che, volendo, è possibile pensare mettere in campo una programmazione di lungo periodo, di decennio in decennio fino al 2070”, con queste riflessioni e nuovi progetti in valigia è rientrata dall’Expo di Dubai la delegazione di Confindustria Toscana guidata da Patrizia Alma Pacini, presidente dell’Unione Industriale Pisana.
“La Toscana – commenta Pacini – è tra le pochissime regioni che, a questo appuntamento di Dubai, si è presentata con una doppia delegazione, composta da esponenti politici e di piccole e medie imprese, mossa dall’interesse di valutare l’apertura possibile di nuovi mercati con un significativo potenziale di crescita”. Pacini poi aggiunge: “Alla luce di questa esperienza e di una analisi del presente, rileviamo la necessità di una ancor più stretta correlazione tra pubblico e privato nel rilancio del territorio e nell’attuazione di politiche energetiche alla base dello sviluppo della nostra industria che è in prevalenza manifatturiera”. A Dubai la Toscana ha portato le sue eccellenze nei settori del lusso, della moda, della nautica e del manifatturiero che rappresentano da sempre, nel mondo, l’immagine di alta specializzazione e di unicità del ‘made in Italy’.
La presidente degli industriali pisani e capo delegazione di Confindustria Toscana è intervenuta al forum “Tuscany, neverending Renaissance” all’interno del Padiglione Italia dell’Expo di Dubai, facendo il punto sull’economia della regione: “Nel 2021 – ha spiegato Pacini – abbiamo esportato 48 miliardi, recuperando quanto perso durante la pandemia. Gli Emirati Arabi sono un mercato cresciuto di oltre il 30% negli ultimi dieci anni e qui, oggi, la Toscana esporta il 2% del totale export manifatturiero, che rappresenta circa la metà dell’export verso l’area del Medio Oriente. Esportiamo principalmente pietre ornamentali, macchinari, articoli in oro, ma siamo anche compratori, in particolare di metalli preziosi”.
“La Toscana – ha illustrato Pacini – produce il 7% della ricchezza nazionale e conta 1,6 milioni di occupati complessivi, oltre il 20% dei quali nell’industria che presenta, fra l’altro, una spiccata apertura sui mercati internazionali. Sono 350 mila le imprese nella regione, per lo più piccole o di piccolissime dimensioni, che cooperano tra loro sviluppando fasi diverse di uno stesso ciclo produttivo e che, con la loro spiccata specializzazione produttiva, sono motivo di attrazione di multinazionali e di grandi imprese che decidono di investire in Toscana”.