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La Questura di Pisa ha onorato la memoria di Giovanni Palatucci, reggente della Questura di Fiume fino al 13 settembre 1944, giorno dell’arresto da parte dei soldati tedeschi delle Ss e del successivo trasferimento a Dachau, dove morì il 10 febbraio 1945, dopo aver contribuito a salvare almeno 5mila persone di religione ebraica dai campi di concentramento. Una corona è stata deposta dinanzi all’olivo, piantato in memoria di Giovanni Palatucci, nel giardino della sede centrale della Scuola Superiore Sant’Anna, durante una cerimonia con la partecipazione della rettrice Sabina Nuti, del sindaco Michele Conti, dell’assessore alla sicurezza Giovanna Bonanno, della vice prefetta Emanuela Greco, del questore di Pisa Gaetano Bonaccorso, del rappresentante della Comunità ebraica di Pisa Servi Shay.
“Giovanni Palatucci – ha commentato Sabina Nuti, rettrice della Scuola Superiore Sant’Anna – è uno di quegli uomini che hanno saputo fare la differenza, mettendo in campo i propri valori, facendoli contare fino a offrire la propria vita. Dietro questo albero, un olivo, che abbiamo piantato nel giardino della Scuola Superiore Sant’Anna, dopo aver accolto l’invito della Questura di Pisa, c’è il senso del nostro impegno. Far riflettere le nuove generazioni, le allieve e gli allievi che passano di qui e che si fermano a leggere chi era Giovanni Palatucci è un modo efficace per ricordare la sua figura, in aggiunta a tutte le iniziative, come quella recente per la ‘Giornata della memoria’, che vedono il coinvolgimento di allieve, allievi e docenti”.
“Questo giardino – ha detto Gaetano Bonaccorso, questore di Pisa – ospita i giovani ed è importante che le nuove generazioni si avvicinino a figure come quella di Giovanni Palatucci, inoltre abbiamo attivato con la Scuola Superiore Sant’Anna un protocollo di collaborazione su temi come etica pubblica, legalità e sicurezza. L’albero che sta a testimoniare l’impegno di Giovanni Palatucci si trova in un luogo adatto a trasmetterne i suoi valori: fece una scelta, dedicò la propria azione a mettere in salvo i cittadini ebrei, offrendo la propria vita e mettendo al riparo quella dei suoi uomini. Indicò una strada, assumendosi in prima persona le sue responsabilità. Vorrei ricordare anche Angelo de Fiore, ex questore di Pisa, anch’egli ‘giusto tra le nazioni’, che si impegnò in prima persona per salvare tante vite”.
“Ricordare una figura esemplare come quella di Giovanni Palatucci – ha sottolineato Servi Shay, rappresentante della Comunità ebraica – che si è sacrificato per salvare vite durante periodo il più buio è un nostro dovere. La sua vicenda è una conferma del legame profondo tra l’ebraismo italiano e la Polizia di Stato, per ribadire che i valori umani devono essere difesi a spada tratta, sempre e comunque. È un modo per dare valore a chi ha perso la vita in un’immane tragedia. Oggi, inoltre, è il ‘Giorno del ricordo’, per ricordare chi ha perso la vita nelle foibe: dobbiamo ricordare tutte le vite umane salvate, ma ricordiamo che ci sono altri 364 giorni per non dimenticare. La memoria è un esercizio quotidiano”.
“Aver piantato questo albero – ha ricordato Michele Conti, sindaco di Pisa – dove passano molti giovani provenienti da tutto il mondo e dove si contribuisce a formare la classe dirigente, è fondamentale per contribuire a onorare la memoria di quante donne e quanti uomini hanno perso la vita, quanti si impegnarono per salvare vite umane e per controbattere a ideologie che ammorbarono l’Europa e che portarono i nostri paesi a una rovina morale e fisica, con un disfacimento del sistema delle istituzioni. È importante aver piantato l’albero in memoria di Giovanni Palatucci in questo luogo, affinché fenomeni come questi, che l’Europa ha conosciuto, non avvengano più”.