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La Divisione Polizia Anticrimine della Questura, che si occupa tra l’altro della istruttoria relativa alle misure di prevenzione irrogate dal Questore in qualità di Autorità provinciale di Pubblica Sicurezza, ha emesso nei confronti di un 52enne residente nell’hinterland di Pisa un ammonimento, previsto dalla normativa nei confronti degli stalker resisi protagonisti di atti persecutori nei confronti di ex compagne. L’uomo, secondo un consueto cliché, non ha accettato la fine della relazione con una coetanea ed ha iniziato a molestarla in maniera sempre più assillante, con decine di telefonate sms e vocali. Inoltre l’ha aspettata fuori dal luogo di lavoro ed è riuscito ad introdursi nella nuova abitazione della donna, rovistando tra le sue cose a caccia di presunte prove della sua infedeltà. La donna non ha inteso procedere penalmente nei confronti dell’uomo, dunque non ha sporto querela per questi fatti ma si è rivolta ad un Centro antiviolenza della provincia, che l’ha indirizzata verso la presentazione della richiesta di ammonimento del Questore. Il provvedimento adottato intima all’uomo di non reiterare più condotte moleste verso la vittima, pena la denuncia d’ufficio e l’aumento della pena in caso di condanna. Peraltro, la modifica alla normativa in tema di atti persecutori prevede che nella flagranza vi sia l’arresto obbligatorio del responsabile. E sempre la Divisione Polizia Anticrimine ha denunciato d’ ufficio un 21enne di origini albanesi, che lo scorso mese di gennaio era stato destinatario di un provvedimento di ammonimento, per atti persecutori in danno di una coetanea da cui non accettava la unilaterale decisione di interrompere la loro relazione sentimentale. Il giovane nonostante la convocazione in Questura e la notifica del provvedimento, non ha resistito alle pulsioni devianti e, incontrata la sua ex, l’avrebbe apostrofata con epiteti sgradevoli, peraltro dinanzi a testimoni. Raccolta la segnalazione, i poliziotti hanno trasmesso gli atti alla Procura della Repubblica, ipotizzando a carico del giovane la commissione del reato di atti persecutori, per cui in caso di condanna gli potrà essere aumentata la già ragguardevole pena prevista per questo tipo di reati.