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Confcommercio Pisa: con il caro energia migliaia di imprese a rischio chiusura

Costi energetici fuori controllo e burocrazia peggiore del Covid: e così le imprese chiudono. E’ un vero e proprio allarme quello del presidente di Confcommercio provincia di Pisa Stefano Maestri Accesi: “gli imprenditori del commercio, del turismo, dei servizi sono sotto assedio. A partire dall’aumento spropositato della bollette energetiche. I primi aumenti nell’ordine del 30% erano già cominciati ad agosto. Ora, a distanza di qualche mese il caro-energia ha raggiunto livelli senza precedenti”.

Il presidente cita l’indagine Confcommercio-Nomisma. I numeri sono da far paura. Complessivamente le imprese del commercio, della ricettività e della ristorazione pagheranno 8,6 miliardi in più nel 2022 per gas ed elettricità, pari al +76% in più rispetto all’anno precedente.

Bolletta salatissima per i 75 alberghi pisani, che unitamente agli oltre 30 mila alberghi italiani si troveranno a dover pagare una bolletta elettrica che passerà da 49 mila euro a 79 mila €, con un aumento di un ulteriore 61%. A questo si aggiunge la bolletta del gas che raddoppierà del 100%, da 10 mila € a 20 mila €. Pesanti aumenti si prevedono anche per bar, ristoranti, negozi di alimentari: per i bar la bolletta elettrica passerà da 4 mila € a 7 mila €, per salire con il costo del gas, da 5 mila € a 10 mila € in totale. I ristoranti si troveranno a dover pagare un costo totale che da 11 mila € salirà fino a 19 mila €. Gli alimentari avranno una bolletta energetica che schizzerà da 16 mila € a 26 mila € mentre i negozi non alimentari dovranno affrontare bollette che passeranno da 5 mila € a 7 mila €.

Per Maestri Accesi siamo in presenza di “cifre spaventose, che non lasciano spazio a dubbi: o si mantengono i posti di lavoro o si pagano le bollette! E ad aggravare ulteriormente la situazione una assurda burocrazia legata alla gestione del Covid. E così agli effetti devastanti del rialzo dei contagi, che tra positivi, quarantene, smart working, e Dad ha azzerato i clienti di negozi e locali, ricacciando le persone in una sorta di lockdown mascherato, adesso le imprese debbono pure subire una burocrazia da Covid che allunga a dismisura i tempi delle guarigioni. Davanti a questo scenario distopico, con la previsione di decine di migliaia di saracinesche abbassate, la politica nazionale è concentrata esclusivamente sulle trattative per l’elezione del presidente della Repubblica, e per lo Stato la sorte delle imprese e dei lavoratori, senza aiuti sufficienti, senza cassa integrazione, senza ricavi, è del tutto indifferente”.

“Con lo sforzo di tutti e una decisa volontà politica, è ancora possibile salvare il salvabile. Serve una visione di lungo periodo, occorre rendere l’Italia indipendente dalle forniture estere di energia. Utilizzare al meglio i fondi del Pnrr è una priorità fondamentale per questi scopi, e non per rispolverare vecchi progetti di ristrutturazione chiusi da anni nei cassetti. E nel frattempo chiediamo la cancellazione di tutti gli aumenti in bolletta, il ripristino della cassa integrazione covid, la proroga delle moratorie per mutui e prestiti, il blocco di tasse e imposte per l’anno 2022” – le richieste al Governo del presidente di Confcommercio.