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In questi giorni la stampa locale ci ha informato – si legge nel comunicato diramato dal “Potere al Popolo! Pisa” – sull’incedere dei lavori per l’ampliamento della base USA di Camp Darby, che prevedono la realizzazione sia del tratto ferroviario che dalla stazione di Tombolo porterà le armi direttamente all’interno della base, sostituendo il trasporto su gomma di munizioni e armamenti provenienti dalla base madre, la Ederle di Vicenza, sia del nuovo ponte girevole che attraverserà il canale dei Navicelli per consentire il passaggio dei carichi ferroviari diretti o provenienti dall’area di stoccaggio.
Per realizzare queste opere, l’articolo apparso su Il Tirreno del 3 gennaio fa riferimento all’assenso dato dal Comipar (Comitato misto paritetico regionale sulle servitù militari) che viene descritto erroneamente come organo composto da esponenti del Governo americano e italiano, ma così non è.
Secondo il D.L. 24/12/1976 n. 898 modificata dalla 02/05/1990 n. 104 il comitato è invece composto da cinque rappresentanti del Ministero della difesa, da un rappresentante del Ministero del tesoro, da un rappresentante del Ministero delle finanze, designati dai rispettivi Ministri e da sette rappresentanti della regione nominati dal Presidente della Giunta Regionale, in questo caso da Eugenio Giani. La decisione dell’assenso a tutti i lavori di ampliamento della base USA è pertanto in capo esclusivamente agli esponenti del governo italiano e della Regione Toscana.
Questo dettaglio è di fondamentale importanza per capire sia la funzione dei partiti di governo, tra tutti il Partito Democratico, che ricopre anche nella nostra Regione il ruolo di entusiasta sostenitore delle esigenze dell’imperialismo a stelle e strisce, che occupa dal secondo dopoguerra una delle più belle macchie mediterranee della costa tirrenica.
L’impatto devastante che questa operazione ha sul territorio è già stato sottolineato più volte: oltre all’ampliamento della base in termini di cementificazione, sono stati abbattuti quasi mille alberi, in sostituzione dei quali il Pentagono promette la piantumazione di altri 5000, così come la trasformazione in aree verdi di terreni occupati da edifici ora abbandonati: come se l’immane costo di vite umane determinato dalle aggressioni militari esportate da questa base in mezzo mondo potesse essere ricompensato da una patina di verde!
Come Potere al Popolo Pisa – conclude il comunicato – facciamo appello a tutte le forze politiche, sindacali, studentesche e sociali di Pisa e Livorno, più in generale di tutta la Toscana, per rilanciare la lotta contro questa base di morte, dalla quale ogni giorno partono armi e munizioni che seminano soltanto morte e distruzione sul pianeta.