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Festa della Toscana: domani Antonio Mazzeo in visita a Cascina

“Dal braccio della morte all’abbraccio di Cascina”: è questa la scritta apposta sulla lapide di Gregory Summers, cittadino statunitense condannato a morte e sepolto nel cimitero nuovo di Cascina. E domani, in occasione della Festa della Toscana, che si celebra il 30 novembre di ogni anno, a rendere omaggio alla sua tomba (alle 9.00) ci sarà anche Antonio Mazzeo, presidente del consiglio regionale della Toscana. “Gregory Summers, prima di morire, espresse un ultimo desiderio: essere seppellito in Toscana, il primo Stato al mondo che aveva abolito la pena di morte – sottolinea il presidente Mazzeo –. Martedì, il giorno della Festa della Toscana, con il sindaco Michelangelo Betti andremo sulla sua tomba, un piccolo gesto per ricordarlo e per ricordare un concetto semplice che qui applichiamo da più di due secoli: la giustizia non è tale se diventa a sua volta un crimine”. La storia di Gregory Summers fece il giro del mondo, quando il detenuto, accusato di aver commissionato l’omicidio dei propri genitori adottivi ma dichiaratosi sempre innocente, scrisse a tutti i giornali del pianeta. Il suo appello fu raccolto dagli alunni della scuola superiore ‘Luigi Russo’ di Navacchio, che intrattennero con il condannato a morte una fitta corrispondenza, tanto da spingere Summers a richiedere di poter poi essere seppellito proprio in Toscana. “Quasi 20 anni fa – spiega il sindaco Michelangelo Betti – una scuola di Cascina si rese protagonista di una vera e propria campagna contro la pena di morte. La solidarietà dell’Istituto Borsellino verso Gregory Summers, condannato alla pena capitale negli Stati Uniti, si trasformò in partecipazione al lutto e portò alla sua sepoltura nel nostro cimitero. Sono passati ormai diversi anni, ma il valore di quella vicinanza non si è perso e si lega alle radici della Festa della Toscana. Ringrazio il presidente del consiglio regionale, Antonio Mazzeo, per la sua presenza, che si pone in continuità con quella di Eugenio Giani”.

Lo stesso governatore della Toscana (nella foto con il sindaco Betti e con l’assessora regionale Alessandra Nardini) lo scorso anno partecipò alla cerimonia a Cascina, ricordando che “fa parte del nostro impegno chiedere l’abolizione, ovunque nel mondo, della pena di morte. Continueremo a chiederlo finché questa battaglia di civiltà non sarà vinta. Ci poniamo in diretta continuità con la decisione, presa proprio il 30 novembre, nel 1786, dal Granduca Pietro Leopoldo che abolì in Toscana sia la tortura che la pena di morte, in linea con quanto affermato pochi anni prima da Cesare Beccaria. Il caso di Gregory Summers da questo punto di vista è emblematico. È fondamentale educare i giovani al rispetto dei diritti umani e la storia di Greg, la sua corrispondenza con le studentesse e gli studenti di Cascina, sono esempio di questo e del ruolo importantissimo della scuola. La Toscana, orgogliosamente, continua ad essere terra di diritti”.