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Il progetto di rendere navigabile l’Arno a Pisa entra nel vivo con l’esecuzione delle prime fasi di rilievo dell’alveo del fiume. Sono appena terminate le operazioni effettuate dall’azienda Terra&Aria di Lucca, che si era aggiudicata il rilievo topo-batimetrico dell’alveo fluviale con l’utilizzo di un mezzo nautico attrezzato, grazie alle quali è stato possibile scansionare tutto il fondo dell’Arno dalla foce fino all’ansa di Cisanello per un percorso di 18,5 km. Questo che è stato effettuato è il primo dei sette incarichi esterni di progettazione affidati dal Comune di Pisa a studi di architettura e ingegneria per fare rilievi, studi di fattibilità, progetti esecutivi delle opere idrauliche e valutazioni di impatto ambientale, preliminari alla realizzazione della la nuova via d’acqua.
“La scansione effettuata in questi giorni – ha spiegato l’assessore ai lavori pubblici e alla navigabilità Raffaele Latrofa, durante la conferenza stampa di presentazione dei rilievi lungo l’Arno – ci permetterà tra circa un mese di avere a disposizione una restituzione grafica in tre dimensioni dell’intero tratto dell’Arno che si estende nel territorio comunale. Quello che presentiamo oggi è quindi il primo step per arrivare a programmare le opere idrauliche necessarie a rendere navigabile l’Arno. Il modello in 3D di cui disporremo a breve ci permetterà di calcolare i volumi di sabbia da scavare nel fondo, quindi valutare e programmare le opere di dragaggio da effettuare nelle varie sezione del fiume”.
“Oltre l’alveo del fiume – ha proseguito l’assessore – in questa fase viene anche scansionata tutta la parte dei lungarni e delle banchine, quindi avremo a disposizione una sezione completa del fiume e dei lungarni, da palazzo a palazzo, che sarà utile anche per programmare le successive opere collaterali di sviluppo del progetto, come la realizzazione dello Scalo della Cittadella, dei pontili galleggianti al Parco di San Rossore, e tutte le altre opere legate al tema del city branding e della promozione turistica della navigabilità”.
“Ricordo – ha concluso Latrofa – che dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri abbiamo avuto il finanziamento dell’intero importo, pari a oltre 320 mila euro, che serviva per redigere il progetto esecutivo della navigabilità, a cui il Comune ha aggiunto altri 67 mila euro. Il progetto esecutivo adesso è partito, questo di oggi costituisce proprio il primo tassello, e nel 2022 saremo in grado di consegnare il progetto pronto alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. A quel punto potranno partire le fasi successive, che saranno quelle dell’inizio dei lavori per realizzare le opere vere e proprie. Al termine dei lavori, come ultima fase, verrà emanato dalla Regione il decreto di navigabilità dell’Arno, che è atteso dalla fine dell’800”.
I tecnici dell’azienda incaricata di effettuare il rilievo hanno poi spiegato, insieme al dirigente del Comune di Pisa Fabio Daole, le modalità di esecuzione delle misurazioni: “l’imbarcazione è dotata di un sonar multifascio che è immerso sott’acqua e spazzola il fondo, rilevando la profondità in 480 punti, con un angolo di 120° di apertura. Percorrendo varie strisce parallelamente lungo il fiume riusciamo a collezionare tutti i dati di profondità dell’alveo. Il risultato che avremo a disposizione sarà un modello tridimensionale georeferenziato, visto che il sistema si avvale anche di due Gps che trasformano i punti in coordinate globali. Questo sistema viene controllato in tempo reale da due monitor che verificano i rilievi in corso”.
“Quello che forniremo al Comune – hanno proseguito a spiegare i tecnici di Terra&Aria – è un modello digitale del terreno, costituito da nuvole di punti georeferianziti, che poi vengono tradotti in una mappa a colori dove si vedono le profondità diverse. Oltre a questo è stato effettuato anche il rilevo laser-scan di tutte le sponde, e infine proseguiremo sui lungarni, sulla parte stradale, passando anche qui con lo scanner, in modo da integrare anche con la parte dei palazzi e tutto quello che è intorno al fiume. Poi tutti i rilievi verranno inseriti e ricomposti nell’elaborato finale, ovvero nella ricostruzione in 3D in cui vedremo tutto: i palazzi, la strada, le sponde, la banchina e l’alveo del fiume dove si va sott’acqua.”