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Importante assemblea quella di ieri che ha visto la presenza di Marta Collot, portavoce nazionale di Potere al Popolo! e già candidata a Sindaco al Comune di Bologna, insieme a Matteo Di Fiore, già candidato a Sindaco per Potere al Popolo! al Comune di Grosseto ed Elena Golini, candidata per Potere al Popolo! alle ultime suppletive di Siena.
In queste settimane nella nostra città si sono susseguite iniziative e dichiarazioni da parte di leader locali e nazionali che prospettano per le prossime elezioni amministrative alleanze di “sinistra” per disarcionare il leghista Conti dalla sedia di Sindaco, al fine di ripristinare l’ordine precedente, che ha visto per oltre 30 anni il PDS e poi il PD governare la nostra città.
Potere al Popolo! a Pisa, come in tutto il paese, non cadrà nella trappola dell’unità contro il pericolo della destra, perché e evidente che siamo di fronte a due destre, che propongono la solita minestra avvelenata, servita da un personale politico intercambiabile e subalterno ai diktat della UE, di Confindustria e dei potentati locali, che non a caso governa unito – dal Letta a Berlusconi, da Salvini a Grillo sino Liberi e Uguali – sotto il comando dell’emissario europeo Mario Draghi
A Pisa, come tutti sanno, nel 2018 non vinse la destra, bensì perse il PD, diretto da un Sindaco (Filippeschi), una Giunta e un sistema di potere che aveva fatto dell’arroganza e del disprezzo verso i settori popolari la propria ragion d’essere, presi evidentemente da un delirio di onnipotenza infrantosi, non a caso, proprio sulle urne dei quartieri popolari.
Per questo porteremo nella nostra città, come ci ha detto Marta Collot nel suo intervento, il nostro “modello Bologna” che in un anno ha visto in quella città Potere al Popolo! raddoppiare i propri voti, cercando l’unità con i lavoratori, i senza casa, i pensionati, i giovani precari, le donne in lotta per la loro emancipazione, gli studenti e i settori popolari colpiti dalle politiche della precedente e della attuale Giunta comunale, non certo quelli delle segreterie di partiti nati solo per indorare la pillola di politiche lacrime e sangue, imposte dai governi che, a livello centrale e locale, hanno sempre sostenuto attivamente.