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Le Consigliere regionali del Movimento 5 Stelle in Regione Toscana, Irene Galletti e Silvia Noferi, condannano la mozione strumentale presentata oggi in Aula da Italia Viva contro Beppe Grillo. Per la seconda volta in due sedute, dopo la mozione contro Giuseppe Conte presentata nello scorso Consiglio, l’Aula toscana viene nuovamente monopolizzata dalle esigenze della propaganda renziana. E intanto gli atti che interessano davvero ai toscani invecchiano nei cassetti del Palazzo fino a scadenza.
“Il Movimento 5 stelle è la forza politica che, grazie al Presidente Giuseppe Conte e al nostro portavoce toscano Alfonso Bonafede, ha proposto al Parlamento e portato in approvazione il Codice Rosso: uno dei principali strumenti a tutela delle donne e dei soggetti deboli che subiscono violenze, per atti persecutori e maltrattamenti. Il nostro Gruppo regionale è interamente composto da donne e siamo la forza politica che in Italia esprime più elette, rispetto ad ogni altra, nelle istituzioni. Anche le nostre battaglie per superare il gender gap e ogni forma di discriminazione o violenza verso le donne sono ben note da tempo. In virtù di questo crediamo che il nostro impegno per la questione femminile sia indiscutibilmente oltre ogni ragionevole dubbio.”
“Inoltre – chiariscono Galletti e Noferi – come Gruppo Consiliare _ ma anche gli altri parlamentari toscani _ avevamo già stigmatizzato a suo tempo le parole di Beppe Grillo, come riportato dai principali quotidiani toscani. E lo avevamo fatto subito: il 20 aprile scorso, quando sono accaduti i fatti ed era opportuno farlo, ovvero oltre 6 mesi fa. Detto questo è palese a tutti che presentare oggi una mozione del genere è solamente strumentale: un’operazione funzionale unicamente ad alimentare in continuità la macchina della propaganda renziana che, non avendo altri argomenti solidi o graditi ai toscani, prova a mantenersi in vita gettando fango sugli altri.”
“Certamente – attaccano le pentastellate – le parole sono importanti e Italia Viva lo sa bene: l’invidia che Renzi nutre per i “diritti civili” vantati dal paese del “Rinascimento arabo”, le dichiarazioni sui “giovani che devono soffrire” o quelle per promuovere il referendum fallito per l’abolizione del reddito di cittadinanza. Tutte operazioni comunicative vergognose su cui Italia Viva e anche il Partito Democratico dovrebbero riflettere.”
“E dopo l’attacco scomposto e inopportuno al nostro Presidente Giuseppe Conte di alcune settimane fa, oggi siamo nuovamente in Aula a sprecare il tempo e i soldi dei toscani per trasformare il Consiglio Regionale nel tribunale politico di Italia Viva. E intanto gli atti che interessano davvero ai toscani invecchiano nei cassetti fino a scadenza.”
E concludono “Il nostro voto contrario non è solo un atto di condanna alla macchina del fango renziana, è anche un invito ad una riflessione per il Partito Democratico: qualsiasi alleanza passa indiscutibilmente da principi di reciproco rispetto e lealtà, ma se questi presupposti vengono a mancare allora tutto può essere rimesso in discussione.”