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Da domenica 3 a martedì 5 ottobre si è svolto all’Hotel Royal Continental di Napoli il 44° Congresso Nazionale della Società Italiana dei Trapianti d’Organo e Tessuti (SITO).
I maggiori esperti nazionali e internazionali della trapiantologia si sono confrontati in sessioni plenarie, comunicazioni parallele e riunioni di studio. Si è trattata della prima occasione di incontro in presenza dopo due anni e alla quale, oltre ai maggiori specialisti italiani, hanno partecipato anche i più autorevoli esperti mondiali della materia.
Dopo i saluti di benvenuto del Prof. Ugo Boggi, Presidente SITO e Professore ordinario di Chirurgia Generale all’Università di Pisa, e del Prof. Paride De Rosa in rappresentanza di tutti i presidenti del congresso, nell’ambito della cerimonia inaugurale la SITO e i presidenti del comitato organizzatore locale hanno donato, grazie al supporto dell’azienda Vega al Ministero della Cultura e nello specifico al Palazzo Reale di Napoli, alcuni defibrillatori ad alta tecnologia per completare i sistemi di sicurezza di questo importante sito archeologico.
A questo proposito il presidente Paride De Rosa, Primario Chirurgo presso l’A.O.U. San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno, ha sottolineato: «Siamo onorati che, in occasione del congresso, un’azienda abbia provveduto a donare due defibrillatori e la relativa e necessaria formazione per il personale di Palazzo Reale, in modo che un sito archeologico così importante sia anche provvisto di presidi rilevanti per la sicurezza». Trovo importante sottolineare – ha continuato il professor De Rosa – che per la prima volta il Congresso della SITO venga organizzato dall’intera comunità scientifica di una regione, rappresentando insieme sia il Centro Trapianti di rene di Salerno sia quello dell’A.O.U .Federico II, sia quello per il trapianto di fegato del Cardarelli, sia il Centro Trapianti di cuore dell’A.O. Monaldi, sia il Centro di Immunologia dell’A.O.U. “L. Vanvitelli” di Napoli. Compartecipa, quindi, all’organizzazione del congresso l’intera rete tecnico-scientifica trapiantologica della Regione Campania».
Cifra distintiva del congresso è il riconoscimento del contributo essenziale delle donne allo sviluppo della trapiantologia. Sono state infatti premiate Luisa Belardinelli, prima donna ad eseguire in Italia un trapianto di rene al Policlinico di Milano; Elena Orsenigo, prima donna italiana a eseguire un trapianto al pancreas al San Raffaele di Milano, Sofia Martin Suarez prima donna a eseguire un trapianto di cuore al Sant’Orsola di Bologna e Manuela Roncella, prima donna italiana ad eseguire un trapianto di fegato all’Università di Pisa.
A proposito del ruolo delle donne nella trapiantologia, il presidente SITO Ugo Boggi ha dichiarato:« Oggi si parla di parità di genere in modo quasi obbligato e “burocratico”. Noi abbiamo invece scelto un ambito tipicamente maschile come la chirurgia dei trapianti per indagare il ruolo che vi ricoprono le donne e ne è emerso un notevole coinvolgimento che precede e va oltre il concetto di “parità di genere”. Abbiamo realizzato una survey insieme al Centro Nazionale Trapianti e l’Associazione WIS Italia (Women In Surgery)». «A questo sondaggio hanno risposto 95 centri trapianto – continua il professor Boggi, che precisa – si tratta di un numero elevato che conferma l’affidabilità dei dati ottenuti. È emerso, ad esempio, che fra i chirurghi di livello primariale, 1 su 5 è donna, ed è un risultato di grade rilevanza. Inoltre, in numero assoluto, sono ben 65 le donne che hanno eseguito trapianti da sole, mentre quelle che li eseguono attualmente in autonomia sono addirittura 44. Siamo insomma di fronte a un ruolo forte, decisivo, delle donne nella chirurgia dei trapianti».
Massimo Cardillo, Direttore del Centro Nazionale Trapianti, ha sottolineato come il congresso rappresenti «un importante momento di confronto della comunità scientifica dei trapianti, in una rete che ha retto con solidità il devastante impatto della pandemia. L’Italia è stato il primo Paese al mondo a mettere a punto un protocollo per l’utilizzo per trapianto di organi da donatori Covid positivi in pazienti urgenti, dimostrando la sicurezza e l’efficacia di questa procedura. La collaborazione tra SITO e Centro Nazionale Trapianti – ha continuato Cardillo – è sempre stata ottimale, e lo sarà sempre più in futuro, per affrontare insieme le nuove sfide della ricerca e dell’assistenza al servizio dei pazienti e del Servizio sanitario nazionale»
La donna è protagonista del congresso anche come paziente, tanto che nella cerimonia inaugurale il professor Pierfrancesco Veroux, dell’Università di Catania, ha tenuto una lettura sul primo trapianto di utero eseguito in Italia.