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Sono passati cento anni dal 4 ottobre 1921, giorno in cui è nato Adrio Puccini, storico e amato sindaco di Santa Croce sull’Arno per 24 anni.
L’Amministrazione Comunale ha deciso di dedicargli un manifesto che ha fatto disporre negli spazi dell’affissione pubblica, proprio per celebrare questo passaggio e dedicare un momento di riflessione collettiva ad una figura che tutta la comunità santacrocese ricorda appassionatamente.
“Ripensare oggi che un sindaco possa ricoprire l’incarico per più di due mandati, o addirittura per più di vent’anni fa impressione”, dichiara Giulia Deidda, sindaca di Santa Croce sull’Arno. “Eppure un tempo è stato proprio così. Non c’era l’elezione diretta, che è stata introdotta negli anni Novanta, e non c’era il limite dei due mandati. Ad Adrio, uno dei sindaci più conosciuti, più popolari di Santa Croce sull’Arno, è intitolata la Biblioteca Comunale; un bel gesto promosso dall’allora sindaco Osvaldo Ciaponi che ci vide scegliere proprio la Biblioteca, luogo di crescita e formazione di tante e tanti giovani santacrocesi”.
Adrio Puccini è nato il 4 ottobre 1921 ed è morto il 31 agosto del 2000.
È stato eletto in Consiglio Comunale per la “Lista del Popolo” e per la lista “P.C.I.” del Partito Comunista Italiano negli anni Sessanta; successivamente si è sempre candidato con il Pci.
Durante gli anni nelle Istituzioni e nella politica si è sempre impegnato perché il distretto industriale conciario di Santa Croce sull’Arno potesse crescere, compatibilmente con la tutela dell’ambiente, nell’interesse delle tante lavoratrici e dei tanti lavoratori che operavano nel settore. Per questo ha sempre viaggiato e studiato molto, alla ricerca delle soluzioni più all’avanguardia. Alla fine una vicenda giudiziaria legata al depuratore lo ha costretto alle dimissioni, lasciando lui e i suoi sostenitori molto amareggiati, ma non demotivati rispetto all’impegno sociale e politico per Santa Croce.
Chi lo ha conosciuto parla di lui come una persona autorevole ma mai autoritaria, che amava il confronto continuo con le persone, molto rispettata anche dagli avversari politici, molto attenta al bene comune.
Oltre agli impegni istituzionali, aveva l’abitudine di frequentare la casa del popolo e il centro storico, dove ascoltava, anche per ore, il punto di vista dei suoi concittadini sulle questioni più disparate.
È ricordato come uomo burbero e talvolta severo, curioso e studioso, semplice e d’animo profondamente buono. Sia nel partito che all’interno dell’Amministrazione non si è mai risparmiato e ha sempre portato avanti con grande determinazione e rispetto per gli interlocutori il suo punto di vista; una volta prese e stabilite collettivamente le decisioni, si impegnava al massimo per realizzarle concretamente.
Un uomo d’altri tempi, Adrio Puccini, che viene ricordato semplicemente come “Adrio”, che ha lasciato alle generazioni dopo di lui una grande lezione di appassionato impegno civico.