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Scuola in ospedale, suona la campanella anche per gli studenti della Stella Maris

Oltre alle migliaia di alunni pisani che affollano le aule, quest’anno la campanella suona anche per gli studenti della “Scuola in ospedale”, sezione scolastica finalmente attiva anche nelle strutture della Fondazione Stella Maris, per assicurare il diritto allo studio di tutti i giovani pazienti in età scolare: presso le strutture della Fondazione proseguiranno, infatti, le attività della scuola primaria e saranno avviate, per l’anno scolastico 2021-2022, quelle per le studentesse e gli studenti della scuola secondaria, di primo e secondo grado.

“Scuola in Ospedale” (SIO) è un sistema coordinato di servizi, funzionali a garantire la prosecuzione delle attività scolastiche per tutti i bambini e gli adolescenti ricoverati nell’Istituto. Il servizio è stato istituito grazie al protocollo di intesa siglato tra la Fondazione Stella Maris, l’Ufficio Scolastico Territoriale (ex Provveditorato), l’Istituto Comprensivo Niccolò Pisano e l’IPSAR G. Matteotti di Pisa. 

L’accordo garantisce la continuità del servizio scolastico, dalla scuola primaria fino alla scuola secondaria di secondo grado, a tutti coloro che, in età scolare, necessitano di ricoveri in day hospital o residenziali temporanei presso la Fondazione Stella Maris: non solo quindi per gli accertamenti diagnostici e visite specialistiche collegate alla neuropsichiatria infantile, come avveniva in passato, ma anche per gli adolescenti con disturbi dell’alimentazione, sempre più diffusi, e altre problematiche riconducibili all’età evolutiva.

Obiettivo del protocollo di intesa triennale è quello di fornire a tutti gli alunni delle scuole della provincia di Pisa e a quelli provenienti da fuori provincia, l’opportunità di proseguire il proprio iter formativo, senza interrompere  il percorso scolastico ed educativo. Questa opportunità è rivolta sia ai bambini e ragazzi ricoverati nella struttura ospedaliera, sia a quelli ospitati nella struttura riabilitativa della Fondazione Stella Maris. L’intervento si colloca all’interno del sistema nazionale della Scuola in Ospedale e Istruzione Domiciliare,  nato dalla sinergia del Ministero dell’Istruzione e del Ministero della Salute e portato avanti, a un livello locale, dagli Uffici Scolastici Regionali e Territoriali.

L’Ufficio Scolastico Territoriale di Pisa si occupa delle azioni di coordinamento del Comitato Tecnico Scientifico e di definizione degli organici, mettendo a disposizione delle scuole coinvolte nell’intesa e quindi degli studenti in cura alla Stella Maris, il personale docente che esercita il proprio servizio nei reparti della Fondazione, in collaborazione con il personale medico.

La scuola d’infanzia statale, su cui non possono essere attivate sezioni di scuola in ospedale, mantiene attivo il rapporto con la Stella Maris tramite un progetto di intervento precoce sui bambini con Disturbo dello Spettro Autistico,  coordinato da una docente in servizio presso l’IC Niccolò Pisano.

La scuola secondaria di secondo grado, rappresentata dall’IPSAR G. Matteotti di Pisa, già attiva dall’anno scolastico 2014-2015 presso i reparti dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana (AOUP), amplia con questo protocollo il suo spazio di intervento, mettendo a disposizione dei giovani pazienti l’opportunità di proseguire il proprio percorso di studi attraverso personale qualificato, in grado di rispondere in modo flessibile sia ai loro bisogni formativi, legati al diritto allo studio, che alle loro esigenze di cura, legate al diritto alla salute .

Auguro a tutti gli insegnanti e agli alunni della Fondazione Stella Maris la migliore esperienza scolastica e sono vicino a loro in questo momento così importante – commenta l’avv. Giuliano Maffei, Presidente della Fondazione Stella Maris -. Nelle situazioni di ricovero in ospedale i bambini e i ragazzi si trovano a vivere una doppia fragilità, determinata non solo dalle problematiche di salute ma anche per la lontananza dalla vita quotidiana. Una comunità scolastica presente in ospedale significa prima di tutto mantenere uniti “parti di vita” del proprio quotidiano, oltre a garantire quel diritto allo studio così fondamentale nel percorso di ognuno, perché accompagna il bambino nel suo divenire adulto”.