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La maggioranza del Consiglio Comunale il 27 luglio 2021 ha adottato un Piano di Recupero-Lottizzazione nell’area della ex fornace Quaglierini a Pettori.
La maggioranza a guida Partito Democratico ha ritenuto che si possano realizzare 30.000 metri cubi, 60 unità immobiliari di cui 54 nuove abitazioni in un’area priva di viabilità di accesso a ridosso dell’argine del Arno.
Assordante ancheil silenzio del Movimento 5 Stelle che a Pisa e Cascina è sempre più “Movimento 5 Mattoni”, infatti se l’ideatore di questa terribile lottizzazione è un consigliere comunale pisano del Movimento, altrettanto stupefacente è il silenzio della consigliera regionale Galletti, residente a poche centinaia di metri da questo possibile scempio del territorio.
Un piano scellerato.
L’Associazione Bene Comune ritiene che il Piano sia un enorme sbaglio di densificazione urbana in un’area che non lo richiede.
Con questo Piano di Lottizzazione si crea solo “altra periferia”. Una cementificazione senza alcun motivo.
La Giunta Betti, il PD di Cascina, l’anomala Sinistra dei “Nasi Rossi” con questa iniziativa hanno abbandonato tutti gli impegni elettorali di avviare una nuova politica di svolta con il passato.
L’Associazione Bene Comune ha presentato 82 osservazioni al Piano di Recupero-Lottizzazione.
Oltre a non condividere la scelta complessiva, l’esame degli atti amministrativi ha evidenziato che la delibera presenta molte criticità amministrative, forzature interpretative e delle presunte violazioni delle norme di Regolamento Urbanistico.
E’ un Piano che è in Variante al Regolamento Urbanistico, è carente della Valutazione Ambientale, supera il dimensionamento massimo ammissibile del Piano Strutturale, non rispetta il regolamento regionale del 2018.
Non può sfuggire che l’adozione del Piano di Recupero-Lottizzazione rappresenta un ulteriore evidenziazione dell’esistenza nell’intera area pisana di un vero e proprio “partito del cemento” che utilizza a Pisa la Giunta Conti (destra) e a Cascina la Giunta Betti (centro-sinistra) per realizzare i suoi obiettivi di cementificazione, distruzione del territorio, trasformando l’intera piana pisana in una vasta ed anonima periferia.