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Pisa Jazz entra come Festival nel FUS (Fondo Unico per lo Spettacolo) il più importante strumento di finanziamento dello spettacolo dal vivo gestito dal Ministero della Cultura. Questo prezioso riconoscimento arriva per la prima volta nella storia delle rassegne dedicate alla musica jazz a Pisa. Una grande soddisfazione per il progetto ideato e realizzato dal Circolo ExWide sotto la direzione artistica di Francesco Mariotti e da sempre con il contributo della Fondazione Pisa, che ormai da anni arricchisce l’offerta culturale della città con eventi musicali di rilievo nazionale e internazionale:
“Aver ottenuto questo riconoscimento e averlo fatto ricevendo il massimo del punteggio qualitativo conferito dalla commissione ministeriale, ci riempie di orgoglio e ci fa sperare in una ripartenza che sia tale per tutti, musicisti, operatori e pubblico. Come ogni momento di cambiamento e crescita che una realtà culturale si trovi ad affrontare, questo è sicuramente da considerarsi come un punto di partenza e non di arrivo; ci pone nella posizione privilegiata di poter affrontare la programmazione delle prossime stagioni con più anticipo e stabilità ma al contempo ci impone di ricambiare questa fiducia con il massimo rigore e il massimo impegno che siamo sicuri non mancheranno.”
Anche Francesco Martinelli, Presidente onorario di Pisa Jazz Festival, commenta soddisfatto:
“…La tradizione di Pisa in campo jazzistico ne viene confermata e rilanciata in modalità nuove, in una prospettiva di collaborazione con le reti musicali a livello nazionale, con la Regione e gli Enti locali, e con le istituzioni educative con cui sono state create sinergie che vanno in direzione della formazione del pubblico attraverso la ricchezza espressiva e il valore sociale di questa musica.”
La notizia arriva all’indomani dell’edizione 2021 del Festival, non a caso intitolato “RE:BIRTH, che dopo il lungo periodo di interruzione causato dalla pandemia, torna a promuovere il grande jazz in uno dei luoghi simbolo della storia del Jazz a Pisa, il Giardino Scotto, già teatro di tante edizioni della Rassegna Internazionale di Musica Jazz negli anni ‘70 e ‘80. Un anno quindi di rinascita e di crescita in cui, grazie alla sua evoluzione, Pisa Jazz si conferma come parte importante della cultura e della musica toscana e italiana.
La musica jazz a Pisa è di casa almeno da oltre 40 anni, almeno cioè dal febbraio del 1974 che vide la nascita del “Circolo Pisa Jazz”, fondato da Stefano Arcangeli, Luciano Alderigi e Francesco Martinelli. Alla fondazione del Circolo seguirono le prime Rassegne Internazionali di Musica Jazz che portarono a Pisa artisti del calibro di Don Cherry, Max Roach, Archie Shepp, Art Ensemble of Chicago, Steve Lacy, Anthony Braxton, e molti altri esponenti della musica improvvisata e creativa di quel periodo. Dalla fine degli anni ‘70 e per tutti gli anni ‘80 fu il periodo del C.R.I.M. (Centro per la Ricerca sulla Improvvisazione Musicale), e dei concerti all’Abbazia di San Zeno e al Teatro Verdi, mentre durante l’estate continuavano a svolgersi le Rassegne internazionali di Musica Jazz sia a Tirrenia che in città al Giardino Scotto. Gli anni ’80 furono quelli del jazz al Teatro Tenda (Sonny Rollins, Gerry Mulligan) e al Cinema Nuovo (Fresu e i giovani musicisti dell’epoca con il Festival “La Nuova Onda”), gli anni ’90 quelli dell’Instabile Festival e dopo il 2000 il festival An Insolent Noise, la cui edizione più importante fu probabilmente quella del 2009 che vide la partecipazione di tutta la scena creativa Chicagoana legata alla celebre AACM (Association for the Advancement of Creative Musicians).
Più o meno in concomitanza con la fine del ciclo di rassegne curate da Martinelli, è iniziata l’attività di organizzazione dell’attuale direzione artistica. Nel solco tracciato dai predecessori, spesso anche in stretta collaborazione con lo stesso Martinelli, che proprio durante l’edizione 2021 è stato nominato Presidente Onorario di Pisa Jazz Festival, il progetto ha trovato e fatto propria una strada che percorre con successo ormai da oltre 10 anni.