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All’indomani dello stop alla modifica della legge regionale sull’assegnazione delle case popolari, intervengono il Sindaco di Pisa Michele Conti e l’assessore alle politiche abitative del Comune di Pisa Gianna Gambaccini.
«E’ stato ottenuto un risultato storico – afferma Gianna Gambaccini, l’assessore alle politiche abitative del Comune di Pisa – grazie agli oltre 2400 emendamenti della Lega la legge sulle case popolari resta in vigore così com’è, cioè con il vincolo di 5 anni di residenza sul territorio toscano per poter accedere alle graduatorie. Vorrei anche ricordare che la legge toscana non è oggetto di alcuna impugnazione da parte della Corte Costituzionale e che pertanto non vi è alcun obbligo da parte della Regione di procedere in tal senso. La Giunta Regionale parta dai bisogni e non scateni una guerra fra poveri, ma investa su nuove case popolari anche attraverso fondi nazionali ed europei».
«Alle bugie esternate dal PD, patetico tentativo di spaventare amministratori locali e cittadini paventando l’annullamento dei bandi o loro ritardi – aggiunge Gambaccini – in queste ore rispondiamo in maniera molto semplice: oggi c’è una legge in vigore che non è stata impugnata da nessuno, pertanto tutti noi amministratori possiamo tranquillamente preparare bandi e graduatorie senza alcun rischio di rivalsa nei nostri confronti, permettendo così ai cittadini bisognosi di vedere riconosciuto un proprio diritto. Sui procedimenti in corso, inoltre, le amministrazioni possono – anzi devono – procedere con le assegnazioni scorrendo le graduatorie».
«Oltre al requisito della storicità di residenza – conclude Gambaccini – è altrettanto importante la certificazione originale di impossidenza all’estero per stranieri extracomunitari e comunitari. Abbiamo applicato questo criterio fin dal 2018 sempre nelle more della legge allora in vigore. Noi come Comune di Pisa prima di uscire col bando Erp, che segue la legge 2 del 2019, abbiamo richiesto per equità anche la certificazione originale dagli stranieri comunitari. Voglio ricordare che l’associazione italiana a tutela degli immigrati ha impugnato il bando Erp di Pisa per aver applicato una legge in vigore; il dibattimento in tribunale si è svolto a febbraio e il giudice ordinario si è riservato di decidere ma la decisione non è ancora presa. Allora chi rallenta le assegnazioni Erp?».
Sulla vicenda interviene anche il Sindaco di Pisa Michele Conti: «la Regione, anziché affrontare ideologicamente la questione della residenza, dovrebbe anche e soprattutto occuparsi di favorire in maniera adeguata la possibilità di riscatto delle proprietà degli alloggi Erp. Gli introiti derivanti dalle vendite sarebbero risorse utilissime per gli enti pubblici da reinvestire nella manutenzione del patrimonio di edilizia residenziale e nel recupero di case di risulta da mettere nuovamente a disposizione dei cittadini».
«Senza entrare nel merito dei riparti di competenze fra Stato e Regioni – prosegue il Sindaco Conti – c’è una legge regionale vigente, la 5/2014, che prevede piani regionali di vendita, l’ultimo dei quali scaduto e non attuabile, con un calcolo poco vantaggioso per la cessione di alloggi. Esiste invece una disciplina nazionale introdotta con il DL 47/2014, vigente e mai impugnata, assai più vantaggiosa e che sarebbe auspicabile venisse recepita anche dalla Regione Toscana, favorendo in questo modo il diritto all’acquisto di una casa di proprietà da parte degli assegnatari. Questo avrebbe anche il vantaggio, specie in situazione di condomini misti, di evitare le difficoltà di gestione con cui spesso si interfacciano i gestori ERP».