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La Regione si prepara ad affrontare una stagione delicatissima sul fronte
dell’emergenza casa con il varo di due nuovi strumenti: una task force con
istituzioni e sindacati per prevenire e affrontare le situazioni di
criticità abitativa, e una ricognizione del patrimonio immobiliare
inutilizzato e che possa essere destinato all’emergenza abitativa e
sociale.
Le due novità sono contenute in due atti approvati nell’ultima seduta
della giunta regionale, su proposta dell’assessora regionale alle politiche
abitative e sociali Serena Spinelli.
“Le conseguenze della pandemia sulla situazione economica e sociale –
evidenzia la Spinelli – si stanno facendo sentire in maniera sempre più
pesante nelle categorie più fragili, che già si trovavano in condizioni
di difficoltà economica. E per quanto riguarda il diritto all’abitare è
evidente anche la crescita di quella fascia di persone che fa sempre più
fatica a sostenere il costo dell’affitto. A questo si aggiungerà la
scadenza di misure nazionali, come il blocco degli sfratti, che hanno
consentito almeno di contenere le pesanti ripercussioni della pandemia. Per
affrontare adeguatamente questo scenario è necessario un impegno
straordinario ad ogni livello istituzionale, a partire dal Governo al quale
chiediamo di mettere a disposizione maggiori risorse. Da parte nostra, come
Regione abbiamo deciso di istituire una sede di confronto permanente con
tutti i soggetti competenti; il tavolo servirà a monitorare la situazione
per individuare risposte di protezione nei confronti dei soggetti più
deboli. Inoltre abbiamo avviato un percorso che ha l’obbiettivo di per far
emergere patrimonio immobiliare che possa essere utilizzato rapidamente per far fronte all’emergenza abitativa”.
Il tavolo regionale permanente per l’emergenza abitativa sarà composto,
oltreché dalla Regione, dai comuni capofila delle assemblee Lode (i Lode,
Livello ottimale di esercizio, hanno un’estensione provinciale, con
l’aggiunta dell’area empolese-valdelsa), da Anci Toscana, e dai sindacati
degli inquilini.
La ricognizione del patrimonio immobiliare avverrà invece con un avviso
pubblico. Finalità sarà quella di individuare nell’ambito del patrimonio
edilizio di proprietà di soggetti pubblici, privati e del privato-sociale,
quella parte del patrimonio che sia inutilizzato per destinarlo a emergenza
abitativa e residenza sociale.
La ricognizione servirà a permettere alla Regione di poter predisporre un
elenco ricognitivo dei beni per stipulare successivamente accordi e
convenzioni finalizzati a incrementare il patrimonio pubblico da destinare
a emergenza abitativa e sociale,.
Tra le tipologie di alloggi previsti dall’accordo vi sono edifici già
pronti, o legati a fallimenti, o ancora all’utilizzo di beni confiscati
alla mafia.