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Betti, “Rischi e opportunità dalla scelta di procedere alle riaperture di tante attività dal 26 aprile”

“Dopo oltre un anno di limitazioni per i rischi di diffusione della pandemia è comprensibile che ci sia la voglia e la necessità di voltare pagina e ripartire, ma è necessario avere un quadro complessivo della situazione e non lasciarsi andare a facili entusiasmi.

La nostra economia sta pagando duramente il periodo delle chiusure, totali, parziali o intermittenti, e tutto il Paese è provato e attraversato da sempre più ampie tensioni sociali. I vari scostamenti di bilancio definiti da governo e parlamento “ristorano” parzialmente i settori più colpiti, ma fanno crescere il debito pubblico in maniera preoccupante. Da un lato non pare esserci consapevolezza di questo aspetto, dall’altro le risorse europee diventano l’unica possibilità di dare un futuro all’Italia.

Le riaperture da fine aprile diventano però una partita molto complessa e rischiosa per la salute pubblica. In questi giorni la diffusione del contagio è più contenuta, anche a Cascina il numero di nuovi infetti registra un arretramento che non si verificava da diverse settimane. La campagna vaccinale non è però ancora estesa e se le regole di distanziamento anti-Covid non saranno pienamente rispettate è possibile prevedere una nuova crescita del contagio già a metà maggio. In questo quadro tutte le istituzioni, insieme alle parti sociali, alle associazioni, anche di categoria, e tutti i cittadini devono sentirsi chiamati a collaborare per non trovarsi a fare nuovi passi indietro. 

Cascina non ha mai avuto cifre da zona rossa. Da gennaio in avanti nostro Comune ha avuto numeri piuttosto positivi. Il clima sociale è comunque andato gradualmente deteriorandosi e, anche nel nostro territorio, sono emerse tensioni. Per funzionare le riaperture dovranno tornare ad avere il segno della responsabilità individuale, che diventa responsabilità collettiva, e per gli enti territoriali ci dovrà essere la possibilità di un effettivo maggior controllo del territorio com’era stato durante la prima ondata del marzo-aprile 2020.”