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Nuovi filari alberati nei campi, siepi e alberature, fitodepurazione, livellamento dei terreni agricoli per la difesa dall’erosione, recinzioni e dissuasori ad ultrasuoni per salvaguardare i pascoli dagli ungulati, impianti fotovoltaici, regimazioni idrauliche: sono entrati nel vivo i lavori del del progetto integrato territoriale (Pit) che coinvolgono tutto il territorio della pianura pisana dal Monte Pisano al Mare. Gli interventi sono realizzati sia da enti ed istituzioni sia da aziende agricole: «Pubblico e privato si sono uniti con un progetto comune che ha l’obiettivo di mantenere il territorio e renderlo in grado di resistere ed adattarsi ai cambiamenti climatici – spiega il presidente del Parco Giovanni Maffei Cardellini – il Parco esporta il suo modello culturale ed ecologico anche al di fuori dei suoi confini coinvolgendo abitanti ed agricoltori e rendendoli protagonisti di uno sviluppo sostenibile». I lavori sono eseguiti con la regia del Parco Regionale di Migliarino San Rossore Massaciuccoli, capofila del progetto che si è aggiudicato il finanziamento di 2,6 milioni di euro della Regione Toscana. Gli interventi sono concentrati nella fascia pedemontana tra Vecchiano e Vicopisano, nell’ambito delle bonifiche da Migliarino fino a Coltano e lungo il bacino del fiume Morto da Calci fino alla foce. «La finalità è quella di proteggere dal dissesto idrogeologico, migliorare le gestione dell’acqua, valorizzare la biodiversità e le aree ad alto valore naturalistico, recuperare aree precedentemente degradate, incentivare la filiera corta – continua il direttore Riccardo Gaddi – nonostante le situazioni legate al Covid sono già terminati 22 lavori, 10 sono in corso e gli ultimi 16 sono in partenza a breve, anche in virtù del fatto che alcuni interventi hanno esigenze stagionali»
I partners del progetto ideato e concertato con la società di consulenza ambientale GreenGea snc di Pisa, vede insieme al Parco capofila, la partecipazione di: Consorzio di Bonifica 4 Basso Valdarno, Consorzio 1 Toscana Nord, Scuola Superiore Sant’Anna con l’Istituto Dirpolis, Scuola Normale Superiore, Dipartimento di Ingegneria e Centro di ricerche agro-ambientali “E. Avanzi” dell’Università di Pisa, Dipartimento di Architettura dell’Università di Firenze, Autorità di Bacino pilota del Fiume Serchio, Comuni di Pisa, Calci, San Giuliano Terme, Vecchiano, Vicopisano, 12 aziende agricole, le associazioni di categoria CNA e Coldiretti che hanno impegnato i rispettivi tessuti associativi fra cui alcune aziende di trasformazione alimentare.