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Dura da più di dieci giorni la protesta dai parte degli ex-lavoratori Avr, passati dal primo gennaio di quest’anno a Geofor, contro l’ennesimo comportamento dell’azienda che non vuole riconoscere loro quanto dovuto.
Siamo di fronte ad una situazione che è fuori da ogni legalità. Da gennaio nonostante il passaggio dei dipendenti da Avr a Geofor, Avr continua a inviare ai suoi ex-dipendenti buste paghe a zero euro, facendo anche recapitare lettere in cui contesta la loro assenza ingiustificata da lavoro. Sarebbe comico se non fosse tragico visto che in ballo ci sono oltre 700 mila euro che Avr deve ai lavoratori come riconoscimento del TFR degli anni passati e che prova tramite questa strategia a non pagare o a ritardarne il pagamento.
Ma se non ci stupisce la condotta di Avr visto come in tutti questi anni ha trattato i suoi dipendenti, non è accettabile che i Comuni, a partire da quello di Pisa, in tutti questi giorni stiano in silenzio e si girino dall’altra parte senza fare nulla. Chi oggi è silente su questo “furto” ai lavoratori è complice. Porteremo la questione urgentemente in commissione e in consiglio comunale dove abbiamo depositato una mozione con cui chiediamo che il Comune, anche in quanto socio di Geofor, intraprenda tutte le iniziative necessarie affinchè ai lavoratori sia dato tutto il dovuto rapidamente.
Al contempo porteremo anche noi all’attenzione del Prefetto e delle autorità competenti questo comportamento di Avr. Non è pensabile soprattutto in una fase in pandemia che una società che ha già incassato i soldi degli appalti, non restituisca ai lavoratori TFR, cessione del quinto, etc..
Come diciamo da tempo è ora di dire basta con Avr e per questo rilanciamo anche tutte le criticità inerenti le gare fatte da Pisamo in questi mesi i in cui la stessa azienda potrebbe essere nuovamente vincitrice di alcuni appalti, mentre continua a trattare i propri lavoratori, che da mesi son in mobilitazione con il blocco degli straordinari e delle reperibilità, come manodopera da spremere e pagare male.
Diritti in comune: Una città in comune – Rifondazione Comunista – Pisa Possibile