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Destinare a verde sia l’area adiacente alla Chiesa sconsacrata S. Antonino di Via Qualquonia (alle spalle del complesso di San Paolo a Ripa d’Arno – Cappella di Sant’Agata – Monastero delle Benedettine) sia l’area della ex-lottizzazione “Paradisa” a Cisanello.
E’ questo il contenuto delle due osservazioni che abbiamo depositato in Comune per cancellare le nuove scellerate previsioni della Giunta Conti introdotte negli scorsi mesi con l’adozione di una variante che propone ancora una volta solo parcheggi e cementificazioni.
Nel primo caso si prevede un parcheggio nell’area adiacente alla chiesa. La destra omette che non solo la chiesa di S. Antonino di Via Qualquonia è vincolata, ma lo è anche l’area verde al suo fianco, di proprietà comunale, in quanto pertinenza di un bene storico vincolato e necessaria per la corretta fruizione del bene stesso.
Un parcheggio impedirebbe tale fruizione e peggiorerebbe le condizioni di traffico nel quartiere attraendo ulteriori automobili oltre a quelle già numerose che invadono le strade limitrofe. Inoltre la cittadinanza sarebbe privata di una di quelle aree di verde pubblico interne al tessuto costruito, diffuse ed accessibili con brevi percorrenze, la cui carenza si è evidenziata con forza nella presente pandemia.
Ricordiamo che i parcheggi, che non sono elementi di qualità nella città, nel centro storico sono elementi di sicuro degrado dell’ambiente urbano: nel centro storico devono essere favorite invece la fruizione degli spazi pubblici e verdi, la mobilità lenta e l’accessibilità.
Nel caso di Cisanello, invece, con la Variante, accogliendo la richiesta dei proprietari, si trasforma un’area da pubblica a privata, ovvero ad una destinazione a servizi privati che non rivestono interesse pubblico in quanto non usufruibili dall’intera cittadinanza liberamente e senza oneri.
Si prevede così una quasi totale impermeabilizzazione di un’area verde di 5.500 metri quadrati.
Il consumo e l’impermeabilizzazione del suolo ancora libero interno all’urbanizzato priva l’ambiente e i cittadini di una risorsa primaria per la rigenerazione ambientale e paesaggistica nonché per la lotta al cambiamento climatico.
Lo sviluppo sostenibile, il contrasto ai cambiamenti climatici e la necessità di compensare i fenomeni meteorologici più intensi ed improvvisi, richiedono una specifica attenzione alla costituzione ed alla continuità delle reti ecologiche e delle infrastrutture verdi-blu, alla cura della permeabilità del suolo, all’aumento della presenze arboree anche nei tessuti urbani.
Noi proponiamo invece di destinare a verde pubblico, soggetto ad esproprio, tutta l’area che costituiva le opere di urbanizzazione della lottizzazione nella Convenzione originaria; di eliminare di conseguenza il cambio di destinazione d’uso e di inserire, per tutta l’area oggetto della originaria convenzione, la prescrizione che venga mantenuta totalmente permeabile e che venga configurata come area verde e di forestazione urbana aperta all’uso pubblico.
Diritti in comune: Una città in comune – Rifondazione Comunista – Pisa Possibile