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Macchia Lucchese e Lecciona, continua la riqualificazione

Dopo il rimboschimento si passa ai lavori sui camminamenti per la spiaggia. Cronoprogramma stabilito per salvaguardare la biodiversità nel momento più delicato del ciclo vitale: la riproduzione

Dal tritone crestato al caprimulgo europeo: la fauna che caratterizza l’ecosistema

Arriva marzo nella Macchia Lucchese e la natura si risveglia. Per le specie tipiche della zona inizia uno dei momenti chiave del ciclo della vita: la riproduzione. Il caprimulgo europeo, per esempio, è uno degli uccelli più caratteristici del nostro territorio e solo i più attenti ed esperti riescono ad ammirarlo date le sue capacità mimetiche. Comunemente noto come ‘succiacapre’, è lungo tra i 25 ed i 30 centimetri, di colore grigio-bruno, con striature chiare e chiazze scure, ali lunghe e strette, testa piatta e corta ed un becco molto largo. Ma non disturbatelo in questo periodo: la sua nidificazione è molto delicata perché avviene a terra. 

Anche la fauna anfibia è molto particolare e quest’anno troverà un terreno ancora più fertile per la riproduzione. Le piogge abbondanti di questi mesi infatti hanno mostrato la Macchia Lucchese in tutto il suo fascino di bosco allagato: come sulla spiaggia l’alternanza di rilievi e depressioni formano le dune, nell’area retrostante fanno nascere l’area umida, un ecosistema tipico del Parco e protetto dalla convenzione internazionale Ramsar. Così se pini e lecci crescono nelle porzioni asciutte, nell’acqua si trovano frassini, ontani, pioppi. Qui vivono la raganella ed il tritone crestato: quest’ultimo nel periodo riproduttivo cambia livrea ed entra in fase acquatica. Il colore di fondo diventa più chiaro aumentando il contrasto con le macchie dorsali, i maschi esibiscono una cresta dentata funzionale al corteggiamento, e la striatura bianca ai lati della coda si presenta molto più brillante.

Per salvaguardare la biodiversità e non disturbare questi delicati meccanismi di riproduzione, il Parco ha programmato i suoi interventi nel bosco nel periodo autunnale e invernale: sono infatti terminati i lavori di rimozione dei pini secchi (uccisi dal Matsucoccus) e di rimboschimento con 3400 alberi nella porzione di pineta di 13 ettari data in concessione dal Comune di Viareggio (proprietario di tutta l’area) all’Ente Parco. I progetti di riqualificazione non finiscono qui: a breve partirà il restauro degli otto camminamenti in legno che portano alla spiaggia della Lecciona, con un’attenzione alla accessibilità per le persone diversamente abili e promuovendo sempre di più l’utilizzo dei sentieri segnati per proteggere la delicata fauna dell’ecosistema dunale come il fratino. Quando finirà il periodo di riproduzione nel bosco, tra luglio e agosto, potranno ripartire le operazioni in pineta: anche il Comune di Viareggio, in collaborazione con il Parco e sulla scorta dell’intervento già eseguito dall’Ente, rimuoverà i pini secchi e ripiantumerà nell’area di sua competenza.