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Dall’asilo notturno di Porta a Mare a “Binario Zero”, il centro diurno di Progetto Homeless nella Stazione di San Rossore. E’ ripartito questo pomeriggio (martedì 3 marzo 2021) l’ambulatorio etico per le persone più vulnerabili gestito dal Cisom di Pisa, il Corpo italiano di soccorso dell’Ordine di Malta, nell’ambito di Progetto Homeless, la cabina di regia per i servizi dedicati all’alta marginalità della Società della Salute della Zona Pisana. “Anche se in realtà – spiega il capogruppo Daniele Gallea – non ci siamo mai fermati dato che, nell’impossibilità di utilizzare gli spazi di via Conte Fazio a causa delle restrizioni anti-Covid decise con il lockdown del marzo scorso, i nostri medici volontari hanno continuato a seguire nei propri studi”.
In tutto si tratta di 332 pazienti, “un quinto dei quali però “in transito – spiega ancora Gallea ossia persone che vediamo in modo molto saltuario perché non vivono stabilmente in città ma vi passano di tanto in tanto”. Per tutti loro il “nuovo” ambulatorio Cisom è a “Binario Zero” alla Stazione di San Rossore, aperto un giorno la settimana dalle 15 alle 18 con rotazione di giorni fra il mercoledì e il venerdì: concretamente, siccome questa settimana il giorno di apertura è stato il mercoledì, la prossima l’ambulatorio sarà aperto il venerdì, quella ancora successiva di nuovo il mercoledì e così via, sempre con la stessa fascia oraria (15-18).
“In questa prima fase di riapertura si potrà accedere solo su invio dell’asilo notturno e dell’unità di strada di Progetto Homeless che per conto della SdS Pisana sono gestiti dalle cooperative sociali “Il Simbolo” e “Arnera” – spiega la Presidente della Società della Salute della Zona Pisana Gianna Gambaccini -: per adesso abbiamo scelto questa modalità per fare in modo che la ripartenza di un servizio fondamentale per il nostro territorio avvenga nel massimo della sicurezza possibile assicurando un afflusso il più possibile ordinato alla nuova sede dell’ambulatorio onde ridurre al minimo la possibilità di assembramenti”.
Venti in tutti medici volontari dell’ambulatorio, affiancati da due infermiere e altri dieci volontari, che, alternandosi, svolgeranno il loro servizio all’ambulatorio: medici della medicina interna e d’urgenza, ma anche dermatologi, cardiologi, ortopedici e endocrinologi, oltre alla possibilità di fruire di cure dentistiche, benché su appuntamento allo studio di un dentista volontario dato che l’ambulatorio non ha l’apparecchiatura necessaria. Specialità fondamentali se si considera che “per chi vive una condizione di marginalità grave, fra cui moltissimi senza dimora- conclude Gallea – le patologie più diffuse sono proprio quelle osteo-articolari, gastro intestinali e le affezioni respiratorie”