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Laurea a Liliana Segre, Nardini: “Da senatrice il forte invito a costruire un mondo di pace”

Laurea honoris causa oggi a Liliana Segre, “laureanda – come lei stessa
si è confidata – matura e commossa”. Il riconoscimento alla senatrice a
vita, deportata a tredici anni e sopravvissuta prima al campo di Auschwitz
e poi alla marcia della morte verso la Germania, è stato conferito
dall’Università di Pisa.

“Essere costruttrici e costruttori di pace è una delle missioni più
ambiziose che gli esseri umani possano assegnarsi, , ma è anche la più
necessaria per poter garantire davvero al nostro mondo e alle generazioni
presenti e future una prospettiva di maggiore giustizia e uguaglianza” ha
sottolineato, intervenendo alla cerimonia, l’assessora regionale a
istruzione, memoria, università e ricerca Alessandra Nardini, che si è
detta profondamente grata alla senatrice per il suo impegno.

“La Memoria, la consapevolezza di quanto possa essere profondo l’abisso a
cui l’umanità arriva quando si fa trascinare da odio e discriminazioni –
ha quindi aggiunto l’assessora -, è necessaria per proteggere il nostro
futuro da quelle medesime insidie e dagli stessi veleni”.

Segre, collegata da casa in streaming, ha ricordato che era una bambina di
otto anni quando ascoltò dalla voce dei genitori, spariti nel vento della
Shoah, che era stata espulsa dalla scuola in quanto ebrea. Succedeva
all’indomani dell’approvazione delle leggi razziali del 1938, firmate
proprio a San Rossore alle porte di Pisa. “Fui espulsa da scuola e da
allora – ha ricordato la senatrice – niente è stato più come prima e
Auschwitz fu l’orrore finale”. Il conferimento della laurea è avvenuto con
il rettore e i professori riuniti nel polo didattico chiamato proprio
“San Rossore 1938”. “Troppi furono coloro che accettarono quelle
leggi – ha ribadito Segre – e ne approfittarono sul piano professionale ed
economico, abbandonando a un destino di disperazione e morte migliaia di
loro connazionali”. Nel 2018 l’ateneo pisano chiese scusa, con una
cerimonia pubblica, per i docenti e studenti ebrei espulsi e per le tante
vite sospese, stravolte e distrutte.

L’assessora Nardini ha ringraziato Segre per “il contributo straordinario
dato alla tutela dei valori profondi e fondativi della nostra
Costituzione”, “per il forte modello di donna libera e di pace” e per
“l’impagabile generosità con cui ha voluto affidare ai giovani il valore
incommensurabile della sua testimonianza, affinché ci facessimo carico di
portare nel futuro la memoria e la coscienza dell’orrore assoluto,
perpetrato dall’uomo contro l’uomo, con spietata e scientifica
sistematicità”.

Conoscere e permettere alle cittadine e ai cittadini di domani di conoscere
è l’unico modo per proteggere il futuro dalle insidie e dai veleni del
passato. La Toscana lo fa da venti anni con il Treno della memoria e con
gli incontri tra migliaia di studentesse e studenti e coloro che riuscirono
a sopravvivere a quell’inferno: gli ebrei perseguitati e deportati, i rom,
gli omosessuali, gli avversari politici, i soldati italiani che dissero no
alla Repubblica di Salò all’indomani dell’armistizio e i tanti giudicati
‘diversi’ .

“Dobbiamo fare i conti fino in fondo con la nostra storia di europei e di
italiani – ha proseguito l’assessora – , non dimenticando mai il contributo
che, purtroppo, il nostro Paese ha dato alla persecuzione e allo sterminio
degli ebrei, con la vergogna delle leggi razziali firmate proprio in questo
territorio. Soltanto la forza della nostra Resistenza e della lotta di
liberazione ha potuto riscattarci”.

“Sappiamo – ha concluso Nardini – che la strada è ancora lunga, che
purtroppo l’odio, le discriminazioni e l’antisemitismo continuano a
contaminare le nostre società e che, addirittura, stiamo vivendo una fase
di riemersione di linguaggi, azioni e tipologie di propaganda che si
richiamano esplicitamente ai tempi più bui. Quando accade ciò, dobbiamo
ripartire dalle radici, dalla forza delle ragioni che ci hanno fatto
riconquistare la libertà come italiani e ci hanno fatto unire come
europei, dopo l’esperienza devastante della guerra e dopo la tragedia della
Shoah”. “Dobbiamo ripartire – sottolinea – dalla Memoria di ciò che è
stato perché mai più possa ripetersi. In questo senso è straordinario il
contributo della senatrice Liliana Segre ed è la ragione per cui questa
laurea honoris causa onora prima di tutto l’Ateneo che la conferisce, Pisa
e l’intera Toscana”.