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“Dare ulteriore impulso al procedimento di approvazione del nuovo Piano Faunistico Venatorio Regionale al fine di dotare, quanto prima, la Toscana di un adeguato strumento di pianificazione con il quale stabilire indirizzi e obiettivi delle politiche regionali in materia; istituire, nel frattempo, il Comitato scientifico regionale sulla fauna selvatica, così come recentemente introdotto dall’art. 5 della l.r. 61/2020, anche ai fini di un efficace e qualificato supporto nelle materie oggetto del Piano faunistico venatorio regionale”.
Sono questi gli impegni affidati alla giunta regionale da una mozione presentata dal consigliere Pd Andrea Pieroni e firmata anche, tra gli altri, dal capogruppo Vincenzo Ceccarelli e dalla presidente della commissione Sviluppo economico e rurale, Ilaria Bugetti.
«Credo sia molto opportuno – spiega Pieroni – arrivare quanto prima all’approvazione del nuovo Piano faunistico venatorio regionale, al fine di consentire una gestione faunistico-venatoria che tuteli l’agricoltura e l’equilibrio ambientale del nostro territorio visti i considerevoli e non più sopportabili danni alle coltivazioni agricole, acuiti nel periodo della pandemia che ha comportato, al pari di tante attività economiche e sociali, anche l’interruzione delle attività venatorie, provocando l’aumento degli ungulati sul territorio regionale. Un piano che dovrà essere oggetto di una condivisione con tutti i soggetti interessati e recepire quegli spunti già emersi da un primo confronto, quello avutosi con la Conferenza regionale della caccia tenutasi nel giugno 2019 a Grosseto e che ha rappresentato un momento qualificante di rinnovata coesione tra i diversi soggetti presenti in rappresentanza delle istituzioni, del mondo venatorio, del mondo agricolo e ambientalista. In quell’occasione – prosegue Pieroni – fu redatto un documento conclusivo che tracciava una serie di obiettivi per i prossimi anni e dei quali sarà opportuno tenere conto in materia di programmazione delle attività, governance, sostenibilità del sistema, filiera delle carni, quadro normativo e valorizzazione del volontariato. Intanto – conclude il consigliere regionale – anche con l’obiettivo di una più efficace stesura ed attuazione del Piano faunistico venatorio regionale, è opportuno che venga istituito il Comitato scientifico sulla fauna selvatica, che potrà fornire un contributo qualificato nelle materie faunistiche e nell’analisi delle dinamiche delle popolazioni di specie di fauna selvatica sul territorio regionale».