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Nel 2020 nello Spazio Economico Europeo sono stati irrogati
complessivamente 341 provvedimenti sanzionatori amministrativi per
violazioni del Gdpr e delle normative nazionali in materia di
protezione dei dati personali. Dall’analisi del “Rapporto statistico
2020, sanzioni privacy in Europa” redatto dall’Osservatorio di
Federprivacy emergono importanti elementi con riferimento ai numeri
delle sanzioni, ai settori più sanzionati, alle violazioni più
frequenti e alle Autorità più attive.
I Numeri
Nel corso del 2020 sono 341 sanzioni le irrogate dalle Autorità
Garanti nel SEE, per un totale complessivo di 307.923.725 €, con
dicembre che si aggiudica il titolo di mese più severo con l’emissione
del 48% delle sanzioni complessive dell’intero anno (per un ammontare
pari a 148.156.645 €).
Con riferimento all’importo delle sanzioni emesse, l’Autorità più
severa risulta quella Francese, con un importo complessivo di
138.316.300 € per 8 sanzioni emesse. Nel calcolo, però, non si deve
dimenticare che rientra la maxi sanzione inflitta dal CNIL a Google
che, da sola, ammonta a 50 milioni di euro, inflitta nel 2019, ma
confermata nel 2020 a seguito del ricorso al Consiglio di Stato
francese.
Nella classifica per l’importo delle sanzioni emesse l’Italia si
posiziona al secondo posto, con un importo totale di 58.176.601 € per
un numero complessivo di 35 sanzioni.
Portogallo, Slovenia, Liechtenstein e Lussemburgo, invece, si
posizionano in coda alla classifica per non aver emesso alcuna sanzione.
Considerando, invece, il numero delle sanzioni irrogate l’Autorità
“più severa” risulta la Spagna con 133 sanzioni emesse durante il 2020.
Le violazioni
Analizzando le violazioni che sono state sanzionate dalle Autorità
Garanti emerge che quelle più frequentemente contestate, che
rappresentano l’81,1% del totale, riguardano la liceità del trattamento.
Seguono la mancata adozione delle misure di sicurezza, il mancato
rispetto dei diritti dell’interessato e le informative.
I settori più sanzionati
Se si considera il numero dei procedimenti, il settore più sanzionato
nel corso del 2020 risulta quello delle telecomunicazioni con un
numero complessivo di 69 multe, seguito da quello dei servizi e da
quello del commercio, rispettivamente con 47 e 45 sanzioni, mentre la
pubblica amministrazione è stata oggetto di 41 multe delle autorità di
controllo.
Al contrario, se si analizza il valore economico delle sanzioni, il
settore più colpito risulta quello di internet ed e-commerce con un
ammontare complessivo di 144,9 milioni di euro di multe (che risulta
essere pari al 47% del totale), e, a seguire, quello delle
telecomunicazioni, quello del commercio e attività produttive, quello
dei trasporti e quello alberghiero.
L’autorità più severa e quella più attiva
Analizzando, sia per numero sia per importo complessivo, le sanzioni
irrogate, l’Autorità più severa risulta quella francese, mentre quella
spagnola si aggiudica il “titolo” di autorità più attiva nello Spazio
Economico Europeo.
Il CNIL nel corso del 2020 ha irrogato 8 sanzioni per un totale di
138.316.300 €, ma come già anticipato, nel calcolo rientra anche la
sanzione irrogata nel 2019 a Google, ma confermata solo nel 2020 dal
Consiglio di stato francese.
L’Autorità Garante spagnola, invece, ha irrogato ben 133 sanzioni per
un importo complessivo di 8.080.710 €, con una media di 60.757 € a
sanzione.
L’autorità italiana
Dall’analisi dei dati l’Autorità Garante italiana risulta tra le più
attive, sia per numero di sanzioni, 35 nel corso del 2020, seconda
solo alla Spagna, pari al 10,3 % delle sanzioni complessive emesse nel
SEE, sia per importo complessivo delle sanzioni irrogate, pari a
58.176.601 €, seconda, in questo caso, solo alla Francia.