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“Orgogliosi che questa realtà di eccellenza sia toscana. Revet è un
esempio concreto di come la filiera del riciclo può essere un nuovo
settore industriale, guardando alla sostenibilità ambientale ed
economica”. Ad affermarlo è l’assessore all’ambiente Monia Monni, al
termine della visita presso lo stabilimento Revet di
Pontedera (PI), azienda leader nella gestione integrata del ciclo dei
rifiuti che serve circa 200 comuni e oltre l’80% della popolazione toscana.
Ad accompagnarla il presidente, Livio Giannotti, ed il direttore,
Alessandro Canovai.
“La Revet – ha aggiunto Monia Monni – è una delle aziende leader nel
campo dell’economia circolare e del riciclo in Italia. Ogni giorno questa
azienda svuota circa 4 mila campane della differenziata in tutto il
territorio toscano, ma questa è solo la punta dell’iceberg di un processo
industriale che richiede mezzi, competenze, professionalità specifiche e
impianti dedicati per poter reintrodurre le materie nei cicli produttivi, e
che Revet riesce a mettere in campo”.
Attraverso il sistema industriale costruito da Revet, la Toscana è ormai
un riconosciuto modello di riferimento dell’economia circolare italiana.
“Grazie ai 34 milioni investimenti sui suoi impianti – ha spiegato il
presidente Livio Giannotti – dal 2022 avremo una capacità di trattamento
pari a 380mila tonnellate l’anno, in grado di assorbire l’intera produzione
regionale di raccolta differenziata multimateriale, e di garantire un
effettivo riciclo dei materiali con un saldo positivo per tutti i Comuni e
quindi per tutti i cittadini toscani: questa è la vera economia circolare,
fatta di industria, di innovazione e di efficienza”.
Imballaggi in plastica, vetro, alluminio, acciaio e tetrapak vengono dunque
selezionati e preparati per il riciclo, che in molti casi avviene a km zero
o comunque nel perimetro regionale. Infine il segmento delle plastiche
miste che vengono riciclate direttamente nello stabilimento di Pontedera e
trasformate in granuli con cui si stampano nuovi manufatti in plastica
(componenti per l’automotive, per l’edilizia, il tempo libero).
“Il dlgs 116/2020, che recepisce gli input dell’Unione europea imponendo
finalmente obiettivi di riciclo – ha concluso Giannotti – trainerà la
rivoluzione della materia prima seconda, perché il sogno europeo è quello
di far tornare sul mercato – in modo competitivo – la materia prima
seconda. E per raggiungere questo obbiettivo è necessario non solo
l’industria, ma anche la ricerca”. Revet investe costantemente in ricerca
e sviluppo, facendo rete e condividendo progetti ambiziosi con università
e centri di ricerca sui materiali arrivando a far incontrare all’industria
del riciclo mondi apparentemente distantissimi come quello della moda, del
fashion o del calcio ai massimi livelli.