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Un anno complesso e ostico, ma ricco di spunti per ripartire. Anche per le Bocce toscane il 2020 non è stato tenero. Si è giocato poco, si è stati lontano dai campi e dai compagni e amici, ma si sono gettate le fondamenta per riprendere più forti di prima. Il Presidente di Federazione Italiana Bocce Toscana Giancarlo Gosti non è certo uno che si arrende. “Dove c’è un problema, c’è anche una soluzione” esordisce.
Presidente, l’emergenza sanitaria ha assestato un forte colpo al mondo sportivo. Come si sta ripartendo?
“Il mondo bocciofilo è stato tra i più colpiti, anche come numero di vittime del Covid. La Federazione si è messa presto in moto per arginare l’emergenza, sia attraverso un concreto sostegno, sia incoraggiando iniziative per la ripresa. Tante società hanno avuto accesso a contributi importanti dalle istituzioni. In Toscana ci siamo prodigati affinché ogni occasione fosse colta dalle nostre ASD affiliate, che in questo momento hanno in buona parte dato prova di dinamismo e senso di appartenenza”.
Come sta riprendendo l’attività sportiva?
“Tra fine maggio e i primi di giugno ha riaperto la maggior parte dei nostri impianti, ci è però mancato un po’ lo spirito di iniziativa nell’organizzare manifestazioni, specie di Raffa, la specialità più praticata. Di contro grande successo hanno avuto le iniziative all’aperto: le cinque tappe di Beach Bocce tra Grosseto e Vada, e il Circuito Toscana Petanque. Quando anche la Raffa stava riprendendo forza, la seconda ondata ci ha nuovamente rimesso nell’angolo. Negli ultimi due mesi l’attività è stata nuovamente in gran parte ferma, solo la categoria A ha potuto giocare e allenarsi. Dall’11 gennaio invece la ripresa è stata estesa”.
Il mondo bocciofilo pare non aver compreso questa scelta di far allenare e giocare solo la categoria A per oltre un mese. Può spiegarla?
“A seguito degli ultimi DPCM, CONI e CIP hanno stabilito che, per limitare contatti, spostamenti e occasioni di contagio, è consentita solo l’attività di alto livello. Per le bocce l’alto livello è rappresentato la categoria A, coi suoi campionati e le sue gare specifiche. Che tutti gli altri, il 90-95% dei praticanti, non abbia potuto né giocare né allenarsi è stato un dispiacere, ma è stato necessario. Come nel calcio e in altri sport si sono disputati solo i campionati nazionali, così è stato per le bocce. Dall’11 gennaio invece è stata estesa la portata delle competizioni autorizzate e quasi tutti possono tornare ad allenarsi”.
La Toscana delle Bocce è sempre stata fucina di progetti. A cosa si è lavorato e si sta lavorando?
“Poco prima del lockdown avevamo realizzato un partecipato corso per Istruttore Giovanile visto che avevamo in programma progetti scolastici in ben 15 istituti. Da settembre li abbiamo ripresi in altre forme, attraverso lezioni teoriche a distanza e sperimentando un progetto pilota per gli Istituti Superiori a Indirizzo Sportivo, che sta dando ottimi riscontri e viene considerato pilota a livello nazionale. Abbiamo anche preso parte a ‘Bocce in casa’, un progetto nazionale rivolto alle scuole per proseguire la pratica anche nei periodi di chiusura”.
La Toscana si è sempre segnalata anche per una notevole attività paralimpica.
“Il progetto dei Campionati Paralimpici Regionali da realizzarsi come sempre in due giornate di ritrovo sul campo è stato trasformato in una versione che abbiamo definito ‘smart’. Abbiamo fornito kit di gioco composti da nastri, bocce da indoor e tappeti-bersaglio, a tante strutture come centri diurni, associazioni private per la disabilità, i cui ospiti hanno sempre praticato attraverso le nostre ASD. Per noi se i paralimpici non possono andare alle bocce, allora le bocce vanno dai paralimpici. Adesso si stanno tutti esercitando nelle strutture che li ospitano, spesso ci colleghiamo in video con loro e seguiamo i loro ‘giochi’ con soddisfazione nostra, dei ragazzi e degli operatori che li assistono. Quest’anno era partito anche un progetto con l’Unione Italiana Ciechi di Livorno, un altro pilota a livello nazionale sulla base di quanto da anni facciamo all’Affrico; lo abbiamo dovuto interrompere dopo 3 lezioni, ma riprenderemo al più presto. Avevamo organizzato anche un importante raduno di Boccia Paralimpica, a cui avevano aderito da tutta la Toscana, anch’esso purtroppo sospeso”.
Come ripartirà l’attività giovanile?
“I giovani sono stati tra i più colpiti, la loro necessità di formarsi e divertirsi attraverso l’incontro e il confronto con gli altri non è stata soddisfatta per diverso tempo. Tra l’estate e l’autunno, quando è stato possibile, abbiamo organizzato un raduno e delle gare per loro, e ci ha fatto piacere ritrovarli tutti. Ora ci siamo dovuti nuovamente fermare, ma, appena si potrà ricominciare a praticare, ci occuperemo innanzitutto di loro”.
A livello istituzionale è stato l’anno della conferma del Presidente Nazionale De Sanctis.
“Abbiamo sostenuto fortemente la ricandidatura di De Sanctis alla presidenza nazionale e gioito della sua riconferma, decisiva per portare avanti novità significative e di ampio respiro sia sotto il profilo tecnico-agonistico, che promozionale che amministrativo. Con De Sanctis la Federazione si è dimostrata più efficiente e proiettata al futuro, il lavoro continuerà”.
Il 31 gennaio si voterà per la Presidenza regionale della Federazione. Lei si ricandida?
“Sì, mi ricandido. Lo faccio con piacere perché mi è stato chiesto sia dalla base che dalle istituzioni sportive. Mi fa piacere che sia stato apprezzato il lavoro svolto, che sia stata colta la vicinanza dimostrata al mondo sportivo. Vorrei continuare con il gruppo con cui ho lavorato finora, sia di Consiglieri, che di Delegati provinciali che di collaboratori, magari implementandolo, per dare seguito alla progettualità che ci sta dando riscontri significativi e soddisfazioni. Abbiamo già in mente due progetti importanti, uno di portata sociale rivolto ai più piccoli, l’altro agonistico e promozionale allo stesso tempo, relativo a una specialità in crescita”.
Presto si voterà anche per la Presidenza del CONI regionale, di cui è Vicepresidente.
“Le Bocce sono sempre state protagoniste nelle istituzioni sportive regionali; siamo sempre stati in prima fila e continueremo ad esserlo. Il nostro contributo è sempre stato richiesto, riconosciuto e apprezzato, intendiamo proseguire su questa strada”.
Qual è il suo messaggio al mondo delle Bocce per il 2021?
“Abbiamo imparato a stare vicini anche nei momenti di difficoltà, abbiamo capito quanto la nostra disciplina e i suoi luoghi siano importanti per le persone e per le comunità, abbiamo trovato soluzioni a problemi che sembravano insormontabili, ci siamo adattati e abbiamo adattato anche il nostro sport, in maniere che ci parevano impensabili. Ci siamo sentiti parte di un importante movimento; da queste basi ripartiamo per un futuro da costruire insieme”. —