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Valter Tamburini, presidente uscente dell’Ente camerale pisano, è stato nominato Commissario straordinario della Camera di Commercio di Pisa dal Ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli. Con la nomina di Tamburini, la camera di commercio torna pienamente operativa perché il Commissario non avrà solo il ruolo di Presidente ma sostituirà anche la Giunta e il Consiglio fino al termine del processo di accorpamento alla fine del quale ci sarà un nuovo Ente (la Camera di Commercio della Toscana Nord-Ovest) dotata di nuovi organi. Il Commissario non avrà alcun compenso ma solo il rimborso delle spese sostenute.
“Il primo e fondamentale passo di questa nuova fase – afferma Valter Tamburini – sarà quello di rendere immediatamente operativa la Camera di Commercio di Pisa coinvolgendo da subito le rappresentanze del mondo imprenditoriale escluse a causa della decadenza di Giunta e Consiglio dove erano rappresentate. Per far questo ho immediatamente convocato le categorie per illustrare la proposta di bilancio preventivo, che prevede 1,8milioni di euro spendibili sul territorio, ed avere indicazioni in merito programma operativo delle attività per il 2021. Temiamo infatti, anche a seguito della pandemia, che ci aspetti un periodo non brevissimo per giungere alla definizione della nuova camera.”
Il Commissario Straordinario avrà però “solo” il compito di traghettare la Camera pisana nel nuovo ente a tre ma non quello di provvedere all’accorpamento che, invece, è affidato ad un Commissario ad acta individuato nella persona del direttore della Camera di Commercio di Pisa, Cristina Martelli.
Termina così un periodo di vacanza degli organi dell’Ente pisano che si protrae dal 13 settembre 2020, data nella quale, come previsto dall’art. 61 del D.L. 104 erano decaduti tutti gli organi (Presidente, Giunta e Consiglio) lasciando di fatto senza una guida politica l’ente di Piazza Vittorio Emanuele II. Una situazione che ad inizio 2021, in assenza di una programmazione e di un bilancio approvati, aveva costretto l’amministrazione a procedere alla “gestione provvisoria” che consente di effettuare solo le spese indispensabili e indifferibili limitando di fatto la capacità di intervento sull’economia provinciale.