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Smart Working, Codella (Aidr): con POLA e digitale verso un nuovo modello di PA trasparente e al servizio del cittadino

Segretario generale dell’Associazione Italian Digital Revolution –
AIDR, l’avv. Sergio Alberto Codella ci spiega cosa è il “POLA” e come
impatterà insieme alla transizione al digitale nell’organizzazione
della PA

Lei è un avvocato giuslavorista da sempre attento alle novità che
interessano il mondo del lavoro. Ci può illustrare cosa è il POLA?
Una delle principali innovazioni della disciplina normativa in materia
di smart woking nella PA riguarda l’introduzione del Piano
organizzativo del lavoro agile e, cioè, il cd. POLA. Tale novità è
stata introdotta dall’art. 263 del decreto-legge n. 34 del 2020
(convertito con modificazioni dalla legge n. 77 del 2020), secondo cui
le Amministrazioni pubbliche dovranno redigere, sentite le
organizzazioni sindacali, il POLA, come “sezione” del Piano della
performance.
Il POLA dovrà individuare le modalità attuative dello smart working
prevedendo, per le sole attività che possono essere svolte da remoto,
che almeno il 60% dei lavoratori possa usufruirne. Ovviamente la
partecipazione allo svolgimento di attività lavorativa in modalità
“agile” non potrà determinare penalizzazioni per i dipendenti ai fini
del riconoscimento di professionalità e della progressione di carriera.

Ma quali sono le finalità ed i contenuti del POLA?

Nella sostanza il POLA deve assicurare la promozione e, se così si può
dire, la “diffusione” dello smart working nella PA in modo
maggiormente organico rispetto al passato e tutto ciò “a valle” della
esperienza emergenziale determinata dal Covid 19.
Il POLA dovrà infatti definire le misure organizzative, i requisiti
tecnologici, i percorsi formativi del personale, anche dirigenziale, e
gli strumenti di rilevazione e di verifica periodica dei risultati
conseguiti, anche in termini di miglioramento dell’efficacia e
dell’efficienza dell’azione amministrativa, della digitalizzazione dei
processi, nonché della qualità dei servizi erogati, anche coinvolgendo
i cittadini, sia individualmente, sia nelle loro forme associative.

Entro quando si deve redigere il POLA?

Il POLA deve essere redatto entro il 31 gennaio di ciascun anno ed a
partire dal 2021. Manca quindi davvero poco tempo per la scadenza del
termine entro cui le PA si debbano adeguare. Anche per questa ragione
AIDR ha favorito la formazione di una rete di professionisti che possa
assistere le PA interessate per la redazione di questo documento così
importante per il futuro e lo sviluppo dell’organizzazione della cosa
pubblica.
AIDR fin dal principio e da ormai molti anni ha promosso eventi,
incontri e documenti volti a diffondere la cultura dello Smart working
sia in ambito pubblico sia in ambito privato, essendo stati tra i
primi soggetti in Italia ad intuire l’importanza del lavoro agile.

Smart working e transizione al digitale sono un binomio perfetto?

Le esperienze maturate durante il lock down hanno dimostrato il
perfetto binomio fra Smart working e transizione al digitale. Bisogna
fare tesoro di quell’esperienza per accompagnare il processo di
rinnovamento e trasformazione della PA per trasformarla in nuovi
modelli lavorativi, capaci di aumentare le prestazioni verso i
cittadini e le imprese, migliorando allo stesso tempo il livello di
responsabilità, fiducia e competenza del personale. I POLA e i Piani
Triennali per l’Informatica delle singole PA dovranno includere
attività, processi di lavoro e modelli organizzativi a supporto,
accelerando sulla semplificazione e la dematerializzazione di atti e
documenti, anche per favorire la transizione digitale della PA;
competenze informatiche, da diffondere a tutti i livelli per
facilitare l’utilizzo di software e piattaforme di interscambio e
comunicazione destinate ad affiancare le scrivanie e i PC connessi
alle reti; dotazioni strumentali e materiali adeguate, hardware e
software, che in molti casi si sono rivelate insufficienti a
supportare lo smart working.