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Anche quest’anno, come negli anni passati, è stata realizzata la donazione dei panettoni per i detenuti del carcere Don Bosco. L’iniziativa, promossa insieme da persone che hanno ruoli istituzionali e dalla sezione soci della Coop, con il contributo operativo della Caritas di Pisa, ha il doppio obiettivo di dare da un lato un segnale di solidarietà concreta verso chi vive una situazione ai limiti della civiltà, in un sistema carcerario caratterizzato dal sovraffollamento e dal degrado strutturale, pesantemente aggravata dall’emergenza sanitaria prodotta dal coronavirus. Dall’altro intende richiamare l’attenzione su un problema serio come quello dello stato e del funzionamento degli istituti di pena italiani, in cui si avvertono tutti i rischi di una lesione dei diritti umani. Le misure restrittive necessariamente indotte dalla pandemia hanno accentuato i fattori e le condizioni che mettono in crisi la dignità umana dei detenuti, in un contesto che isola, disumanizza i rapporti e le relazioni, e alla fine spinge alla recidiva, e il risultato non va certamente nella direzione di un miglioramento della sicurezza.
Per questo riteniamo importante segnalare l’urgenza del problema e ci auguriamo che da parte dello Stato, del Governo e del Parlamento ci sia l’attenzione che merita.
I panettoni donati da Unicoop Firenze-Sezione soci Pisa e consegnati sono 380 e saranno distribuiti dalla Caritas di intesa con la Direzione del Don Bosco. Allo stesso tempo sono stati consegnati al direttore Caritas Don Emanuele Morelli 400 euro per aiutare i detenuti in maggiore difficoltà, frutto della sottoscrizione dei deputati (in carica ed ex) Lucia Ciampi, Stefano Ceccanti, Paolo Fontanelli, Maria Grazia Gatti, dalle assessore regionali Alessandra Nardini e Serena Spinelli, del consigliere regionale Andrea Pieroni e del presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo.
Al carico dei panettoni predisposto alla Coop di Porta a Mare erano presenti la presidente della sezione soci pisana Angiolina Rovetini, il vicepresidente Sergio Brondi, la consigliera del direttivo Titina Maccioni, oltre a Don Morelli e all’onorevole Paolo Fontanelli, che hanno poi provveduto alla consegna alla presenza del direttore della Casa circondariale Francesco Ruello.