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Vicesindaco Bonsangue: «Operazione che porterà importanti risorse nelle casse del Comune, potenzialmente fino a 1,2 milioni di euro»
Un’operazione che potrebbe garantire importanti ed inaspettate risorse nelle casse comunali, potenzialmente sino ad oltre 1.200.000 euro. Venerdì il Consiglio comunale di Pisa ha, infatti, approvato il Regolamento per la determinazione del canone annuale e del corrispettivo per l’affrancazione degli immobili gravati da livello.
«Si tratta – spiega il Vicesindaco con delega al Patrimonio, Raffaella Bonsangue – di fabbricati e terreni di proprietà del Comune di Pisa, ma gravati da Livello, un istituto giuridico in uso sin dal Medioevo, che consisteva nella concessione di un terreno a fronte del pagamento di un canone, la cui entità era determinata in valuta oppure in natura, ma che non trova una disciplina autonoma e specifica nell’ordinamento. A seguito dello scioglimento di molti Enti, anche ecclesiastici, nel corso degli anni, la proprietà di molti beni immobili, con le suddette caratteristiche (fabbricati, terreni agricoli suscettibili di utilizzazione edificatoria, aree edificate ed aree edificabili) è stata acquisita dal Comune. Ho dato indicazioni agli uffici affinché venisse compiuta un’attenta istruttoria e ricognizione di tutti i beni immobili gravati da livello, diligentemente compiuta dagli stessi».
Il regolamento approvato va a definire con precisione sia la formula matematica per recuperare il canone degli ultimi 5 anni (quelli precedenti ormai risultano prescritti e non più riscuotibili), sia la formula per determinare il corrispettivo dell’affrancazione, nel caso in cui il livellario voglia liberare l’immobile dallo stesso utilizzato, acquisendo la piena e libera proprietà.
Dal provvedimento sono interessati circa 1.400 terreni e 141 fabbricati, gran parte dei quali ubicati fuori dal territorio del Comune di Pisa. Per quanto riguarda i canoni, il Comune dovrebbe incassare circa 48 mila euro l’anno per le annualità 2015, 2016, 2017, 2018 e 2019, per un totale di 240mila euro. La stessa cifra (48mila euro) sarà richiesta per ogni annualità per gli anni a venire. Ma il regolamento fissa anche il corrispettivo dell’affrancazione, ossia le somme necessarie affinché il bene in questione passi di proprietà. La cifra che il Comune stima di poter incassare per l’affrancazione è di 972mila euro.
«Si tratta di somme che, a maggior ragione in un periodo come questo, sarebbero utili alle casse comunali. Le somme ricavate – spiega il vicesindaco Bonsangue – entreranno a far parte della parte corrente del bilancio e potranno essere utilizzate per provvedimenti più consistenti a favore dei nostri concittadini. Fin dall’insediamento della Giunta del Sindaco Conti questo regolamento è stato un mio preciso obiettivo in qualità di assessore al Patrimonio. Non solo recuperiamo somme che il Comune avrebbe dovuto incassare già in passato, ma potremmo favorire la libera circolazione degli immobili. Il regolamento consentirà di snellire e agevolare notevolmente l’iter per l’affrancazione: prima d’ora per concludere il procedimento era necessario compiere tutti i passaggi (Giunta, Commissione e Consiglio comunale). Da ora gli uffici potranno, in applicazione del regolamento approvato, definire le procedure rapide e precise, per dare risposte puntuali ai cittadini».