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Con un crollo dei fatturati in media di oltre il 40% i campeggi pisani sono usciti a pezzi dall’emergenza coronavirus. Purtroppo il sostegno che avevamo chiesto all’amministrazione comunale soprattutto per la Tari si è limitato ad una riduzione forfettaria del 25%, riduzione insufficiente a fronte delle perdite di presenze”. E’ il presidente pisano di Assocamping Confesercenti Toscana Nord Alessandro Burchi a lanciare un grido di allarme per la propria categoria rappresentata nella sua totalità dall’associazione.
“Pur apprezzando lo sforzo fatto dal Comune di Pisa per venire incontro alle difficoltà del comparto – insiste Burchi -, sulla Tari permane una sperequazione che rende l’onere eccessivamente gravoso e sproporzionato rispetto alla reale operatività della stagione estiva appena conclusa. L’applicazione di una riduzione forfetaria del 25% è del tutto insufficiente alle esigenze di un comparto che nella maggior parte dei casi ha avuto cali di presenze medio oltre il 40% con punte anche del 65%. Stiamo parlando solo di cinque strutture sul territorio comunale – sottolinea il presidente Assocamping -, che sono però un comparto estremamente significativo come numero di presenze turistiche sul territorio (nel 2019 oltre 300.000) e che risulta il principale contribuente Tari nel settore turismo considerato che il calcolo dell’imposta viene fatto in base ai mq di superificie e non delle presenze effettive (quella tariffa puntuale da noi più volte richiesta)”. Dopo l’incontro avuto con l’amministrazione comunale è stato ribadito da Palazzo Gambacorti l’impossibilità di intervenire sulle tariffe 2020 ipotizzando agevolazioni per il 2021.
Ancora Burchi: “Prendiamo atto della risposta ma esprimiamo disappunto. Disappunto accresciuto dal fatto che i campeggi non sono rientrati nel fondo integrativo Tari stanziato dal Comune a favore delle attività colpite dal secondo lockdown nonostante le nostre sollecitazioni. Per questo – conclude – rivolgiamo un appello formale al Consiglio Comunale e al sindaco, che ha la delega al bilancio, a tenere in considerazione per il 2021 la richiesta di un calcolo diverso che sia proporzionale alle presenze effettive giacché è probabile che una ripresa dei flussi turistici analoga alle stagione trascorse richiederà alcuni anni. L’unica soluzione è il passaggio alla tariffa puntuale e per questo chiediamo per la prossima stagione di inserire le nostre attività nella sperimentazione come è avvenuto nel 2019 con gli stabilimenti balneari”.